Costa (M5S) sui decreti attuativi della Salvamare: “Il mare non ha colore politico, il mio appello è rivolto a tutti”

Dove sono i decreti attuativi della legge SalvaMare e perché non sono ancora stati approvati? Nella giornata degli oceani abbiamo contattato l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, promotore della legge.
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Francesco Castagna 8 Giugno 2023
Intervista a Sergio Costa Vicepresidente della Camera dei Deputati, ex ministro Ambiente e promotore della legge SalvaMare

Sono passati due anni da quando la legge Salvamare, che dovrebbe regolare il recupero della plastica da parte dei pescatori, è entrata in Gazzetta ufficiale e otto mesi da quando il governo Meloni è entrato in carica, ma mancano ancora i decreti attuativi che rendono effettiva l'entrata in vigore della legge.

Abbiamo contattato l'On. Sergio Costa, ex ministro all'Ambiente dei governi Conte I e II, ora Vicepresidente della Camera dei Deputati, per fare un punto della situazione sulla legge, di cui è stato promotore.

On. Costa, partiamo da questa dichiarazione di gennaio del Ministro per le Politiche del Mare Nello Musumeci: "Al prossimo Consiglio dei ministri porterò il tema dei decreti attuativi della Salvamare”. Siamo a Giugno, dopo sei mesi cosa è stato fatto? Cosa manca?

Devo dire la verità, anche io avevo registrato questa dichiarazione. Non tanto perché sono passati sei mesi, quanto perché ad averla fatta è il ministro Musumeci, che si occupa della protezione civile e delle politiche del mare. La norma però è pienamente di carattere ambientale e, a mio parere, i decreti attuativi della SalvaMare non dovrebbero essere competenza del ministro Musumeci. Al contrario, a occuparsene dovrebbe essere il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin, proprio come al tempo me ne occupai io nelle vesti di ministro competente.

Il Ministero del Mare e della Protezione Civile si occupa delle emergenze, in quanto dipartimento che opera per le emergenze in questo caso sul mare. È chiaro che i rifiuti in acqua sono un'emergenza, ma ciò vuol dire che si interviene su qualcosa di attuale, senza strutturare un sistema in grado di intervenire nell'ottica di una prevenzione.

Il Ministero dell'Ambiente invece fa in modo, con la legge Salvamare e i decreti attuativi, che ciò che c'è adesso non si verifichi più. Per cui mi aspetto i decreti attuativi da questo Ministero anche perché c'è un tema non solo concernente il mare ma anche la biodiversità, il mutamento climatico (che riguarda ciò che fa il mare in ordine al mantenimento delle temperature e dei livelli di umidità).

La SalvaMare tutt'ora è una legge che non può funzionare totalmente, perché ancora non è chiaro (o non è stato stabilito) come sarà regolamentata la raccolta dei rifiuti di plastica da parte dei pescatori. L'Italia  fa parte dei quattro Paesi dell'Unione europea con la più grande flotta peschereccia in termini di capacità, per questo motivo dobbiamo imparare a valorizzare sia le nostre potenzialità, sia il lavoro dei pescatori che recuperano rifiuti di plastica in mare e li riportano a terra in maniera gratuita.

Chi si deve occupare dei decreti attuativi?

Tecnicamente, come dicevamo prima, se ne dovrebbe occupare il Ministro Musumeci, ma io credo che di questo dovrebbe occuparsene il Ministero dell'Ambiente. Si tratta in fin dei conti di un provvedimento di natura ambientale ed è giusto che il ministero di competenza poi possa anche occuparsi del monitoraggio dei rifiuti recuperati e del conseguente miglioramento degli habitat marini.

Io mi sono proposto in prima persona, non perché Vicepresidente della Camera o ex ministro dell'Ambiente, ma in quanto promotore. Non voglio avanzare nessuna polemica o nessuna istanza di carattere politico, ciò che mi interessa è che l'attuale governo comprenda le potenzialità di una parte della filiera del recupero dei rifiuti in plastica ignorata da troppi anni.

Cosa le ha risposto il governo?

Mi hanno detto che ci stanno lavorando. Ora bisogna capire se mi hanno risposto in questo modo perché vogliono prendere tempo e la legge non rientra di fatto tra le priorità di questo esecutivo, oppure perché se ne stanno occupando veramente. Ciò che segnalo però, e di questa cosa ne è responsabile anche il governo Draghi, è che solitamente il tempo canonico per l'adozione dei decreti attuativi è di sei mesi, oggi sono due anni che attendiamo queste indicazioni e onestamente mi sembra un tempo sufficiente per rispondere di questa mancanza.

Cosa comporterebbe in termini di tutela dell’ambiente l’effettivo funzionamento di questa legge?

La legge è stata approvata nella scorsa legislatura, ormai ha due anni di vita e non riesce a decollare perché mancano i decreti attuativi. Sta diventando urgente farlo perché grazie ai decreti è possibile notare gli effetti concreti della misura, come il consentire ai pescatori di raccogliere i rifiuti -stiamo parlando di circa il 50% del pescato e rifiuti- e portarli sulla terra ferma per poi fare la differenziata nelle isole ecologiche, che la legge prevede che si facciano presso le autorità portuali.

Oggi questo non si può fare, vuol dire che quei pescatori -se raccolgono i rifiuti- non sanno poi dove riporli. Nelle isole ecologiche si ripongono gratuitamente, facendo anche la differenziata. Significa inoltre dire alle associazioni, ai gruppi, ai movimenti che si occupano di ambiente di poter organizzare campagne informative di raccolta dei rifiuti. Si parla quindi di far vivere il mare a tutti i cittadini associati e non associati. Penso che questo contribuisca molto a creare una coscienza nelle persone, che poi potranno fare la loro parte partecipando alle iniziative.

La legge inoltre prevede che l'educazione ambientale entri nelle scuole, cosa che ho voluto fortemente. Se mancano i decreti attuativi il Ministero dell'Istruzione non può far inserire nella programmazione scolastica la formazione ambientale per tutte le scuole di ogni ordine e grado. Siamo arrivati a giugno, settembre è dietro l'angolo e le scuole ricominciano, vuol dire che abbiamo perso un altro anno in cui gli studenti non potranno prendere parte a questi progetti.

Vuole fare un appello al governo affinché si facciano i decreti attuativi per la SalvaMare?

Il mio appello è questo. La legge SalvaMare è stata votata all'unanimità nella scorsa legislatura, sia la destra attualmente al governo, sia la sinistra della scorsa legislatura hanno condiviso la linea della SalvaMare.

Ciò vuol dire che la tutela del mare non ha colore, come non lo hanno l'educazione ambientale e la gestione del patrimonio ambientale del nostro Paese. I decreti attuativi per questo motivo non possono avere colore politico, quindi non esiste uno scontro sul tema o un'idea diversa, ma un obiettivo comune: la tutela del mare.

In quanto ex ministro dell'Ambiente e Vicepresidente della Camera insieme all'opposizione siamo a disposizione per aiutare il governo a fare i decreti attuativi perché non abbiamo una contrapposizione preconcetta. Adesso è il momento di fare presto e non perdere un'altra estate.