Cresce il numero di Paesi che riconosce l’ecocidio: dal disegno di legge in Messico alle accuse dell’Ucraina alla Russia

L’ecocidio potrebbe presto diventare reato in Messico, mentre lo è già in diversi Paesi del mondo. Proprio qualche settimana fa l’Ucraina ha accusato la Russia di ecocidio dopo il disastro ambientale della diga di Nova Kakhovka. Due esempi che mostrano come sempre più Paesi si stanno muovendo verso l’introduzione di questa nuova fattispecie di reato a difesa dell’ambiente.
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Maria Teresa Gasbarrone 29 Agosto 2023

Quando le azioni dell'uomo determinano un danno all'ambiente tale da distruggere o mettere a rischio interi ecosistemi si parla di "ecocidio". Non si tratta affatto di una parola ad effetto: negli ultimi anni, un numero crescente di Paesi ha deciso di riconoscere nei propri ordinamenti il reato di ecocidio e potrebbe ben presto diventare anche un argomento in tema conflitti ed equilibri internazionali.

L'Ucraina e le accuse alla Russia

Lo abbiamo visto bene solo qualche settimana fa, quando nella prima metà di agosto, l'Ucraina ha accusato di ecocidio la Russia, in quanto la ritiene responsabile della catastrofe ambientale innescata dalla distruzione della diga di Nova Kakhovka, che ha immesso trilioni di litri di acqua tossica nel fiume Dnipro.

A dire il vero, nei fatti, le accuse dell'Ucraina – uno dei Paesi in cui l'ecocidio è stato già riconosciuto come reato dalla legge – potrebbero suonare più come una provocazione: questo perché nella realtà delle cose Mosca non potrebbe essere condannata a livello internazionale, in quanto l'ecocidio non è stato ancora riconosciuto dalla Corte penale internazionale come crimine di guerra.

Ciò non toglie che le accuse dell'Ucraina restino una prova del ruolo centrale che il concetto di ecocidio sta assumendo a livello mondiale, e non solo all'intero dell'eccezione di singoli Paesi "illuminati".

Nella lista degli Stati che hanno fatto dell'ecocidio un reato si potrebbe presto aggiungere anche il Messico, dove il congresso sta discutendo una proposta di legge che, qualora sarà approvata, farà passare l'ecocidio dallo status di illecito civile – com'è nella maggior parte dei Paesi – a quello di reato.

Cosa sta succedendo in Messico

In Messico, il congresso potrebbe decidere di approvare la proposta di legge presentata da Karina Marlen Barrón Perales, deputata del Nuevo León, punta a introdurre una nuova fattispecie di reato, quella di "ecocidio".

Secondo quanto si legge nella proposta, la legge in fase di discussione intende criminalizzare "qualsiasi atto illegale o sconsiderato commesso con la consapevolezza che esiste una sostanziale probabilità di danni gravi, diffusi o a lungo termine all'ambiente". Se approvato, chiunque venga riconosciuto colpevole di ecocidio potrebbe essere incarcerato fino a 15 anni e multato fino a 1.500 pesos (70 sterline) al giorno.

La proposta di legge messicana utilizza la definizione di ecocidio messa a punto nel 2021 da un gruppo di esperti indipendenti, commissionati dalla Stop Ecocide Foundation, affinché venisse inserita nello Statuto di Roma, ovvero il trattato alla base della costituzione e del funzionamento della Corte penale internazionale.

Sebbene questo non sia ancora avvenuto, la definizione è sempre più spesso utilizzata dai singoli Paesi che vogliono fare proprio il reato di "ecocidio".

L'ecocidio in Unione Europea e nel mondo

Che la sensibilità verso il riconoscimento del crimine di ecocidio stia crescendo ogni giorno di più e su scala internazionale è un fatto. L'esempio che più a noi è vicino è la richiesta, a fine marzo 2023, da parte del Parlamento europeo di introdurre il reato di ecocidio nella revisione della direttiva 2008/99 sulla tutela penale dell’ambiente.

Sebbene non si tratti ancora di una risoluzione definitiva, in quanto la discussione della direttiva è attualmente in corso, qualora la richiesta del Parlamento venisse accolta e il reato di ecocidio inserito nella nuova direttiva, tutti i 27 Paesi Ue sarebbero tenuti a recepirla inserendo a loro volta il reato nei rispettivi ordinamenti penali.

Tra i Paesi che invece hanno già introdotto il reato di ecocidio, osserva il Guardian, il primo in Europa è stato la Francia, nel 2021. Mentre fuori dai confini europei solo pochi Paesi lo hanno già riconosciuto. Tra questi c'è l'Ucraina, la Russia e il Vietnam.

Di ecocidio però si discute anche in Belgio, Spagna, Olanda e, fuori dall'Ue, Scozia, dove proposte di legge sull'argomento sono state già presentate o, quanto meno, annunciate.

In Brasile, invece, a giugno il Partito Socialismo e Libertà (PSOL), ha presentato al congresso una proposta di legge sul tema. È il primo Paese in America Latina a portare il tema dell'ecocidio in sede legislativa, sebbene se ne parli anche altrove, come in Cile o Argentina.