
Continuare a inquinare l'ambiente significa scarso senso civico, ma per fortuna i cittadini di Lumezzane, in provincia di Brescia, si sono ribellati e hanno chiesto di avviare dei controlli nel torrente Gobbia.
Le segnalazioni sono state tante, a tal punto che i tecnici dell'Arpa, insieme a quelli dell'Ats di Brescia, si sono recati sul posto per visionare con i propri occhi la fuoriuscita di cromo esavalente: si tratta di una sostanza tossica pericolosa e inquinante. La notizia è stata diffusa sul sito del Ministero dell'Ambiente a cui è seguito un messaggio sui social del ministro Sergio Costa.
Si tratta di un metallo utilizzato nell'industria poiché offre proprietà contro la ruggine, anche se si tratta di una sostanza cancerogena: un suo utilizzo errato, come quello di cui ti sto parlando, ha gravi effetti sulla salute. Il cromo esavalente è infatti la possibile causa di tumore alle vie aeree, colpisce lo stomaco e i polmoni. L'apparato respiratorio è uno dei bersagli dell'azione tossica, nonché cancerogena, di questa sostanza.
Anche il ministro Costa ha denunciato l'accaduto, spiegando che si tratta di un gesto ignobile. "I carabinieri forestali di Concesio, grazie a preziosissime segnalazioni ricevute da cittadini, hanno scoperto che dal pozzetto di una fabbrica in provincia di Brescia era stato sversato un torrente il cromo esavalente. Quello che vedete nella foto è proprio un momento dell'operazione. Ringrazio quei cittadini e quei carabinieri – commenta Costa – ed è grazie alla loro attenzione che è stato arginato un danno ambientale e sanitario che avrebbe potuto essere ben più grande".
La zona è stata messa in sicurezza, mentre gli investigatori stanno indagando per scoprire l'autore del gesto. Intanto il sistema di scarico delle acque della dita è stato posto sotto sequestro.