
"Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio": come può essere un cubetto di acqua tanto evocativo e socialmente rilevante? Lo è: i cubetti di ghiaccio in estate sono un must. Tanto che uno degli incipit più belli della storia della letteratura (quello di Cent'anni di solitudine) richiama proprio il ghiaccio. E tanto che un cocktail per molte persone non è degno di chiamarsi cocktail se non prevede ghiaccio (a cubetti o tritato, a seconda della ricetta).
Per noi, insomma, il ghiaccio è qualcosa di scontato, conosciuto, banale. Ma basta pensarci per un attimo per capire che il ghiaccio non è per niente normale, nelle nostre zone climatiche.
Ecco perché l'articolo pubblicato su Scientific America non sorprende: secondo loro, per rendere i cocktail più sostenibili, sarebbe meglio andarci piano con il ghiaccio. Sai perché?
La produzione di ghiaccio richiede notevoli quantità di acqua. In molti casi, l'acqua utilizzata per produrre il ghiaccio è di qualità potabile. Questo significa che stiamo utilizzando preziose risorse idriche che potrebbero essere meglio impiegate per scopi più essenziali, come il consumo umano o l'irrigazione agricola. Ridurre il consumo di ghiaccio significa risparmiare risorse idriche preziose e preservare una risorsa essenziale per il futuro.
La produzione del ghiaccio – soprattutto quello destinato alla ristorazione, che viene venduto in sacchi o pellicole pre-formate per rispondere alle richieste ingenti (si parla di circa una tonnellata di ghiaccio a sera, per un locale ben frequentato) – richiede energia, che spesso proviene da fonti non rinnovabili. Lo stesso vale per la sua distribuzione (in appositi camion refrigerati) e conservazione, anche casalinga.
Gli impianti per la produzione del ghiaccio e quelli per tenerli refrigerati (ad aria o acqua) consumano elettricità in modo significativo, contribuendo alle emissioni di gas serra e all'aggravamento dei cambiamenti climatici. Evitare l'utilizzo del ghiaccio riduce la domanda energetica e promuove una maggiore sostenibilità ambientale.
Non pensare ai cubetti di ghiaccio (pochi) che prepari nelle classiche formine per il freezer. Se parliamo di ristorazione e grande distribuzione, il ghiaccio viene consumato anche confezionato. Questo utilizzo del ghiaccio spesso comporta l'utilizzo di sacchetti di plastica monouso o di contenitori di plastica. Questi rifiuti di plastica contribuiscono all'inquinamento ambientale e possono causare danni agli ecosistemi marini e terrestri. Inoltre, la produzione di plastica richiede petrolio e energia, aggravando ulteriormente il problema dei cambiamenti climatici. Ridurre l'uso di ghiaccio significa anche ridurre la quantità di rifiuti di plastica generati e promuovere un ambiente più pulito e sano.
Se vuoi rinfrescare una bevanda durante l'estate o preparare un cocktail fresco, puoi affidarti ai cubetti di ghiaccio in silicone (riutilizzabili, senza ulteriore consumo di acqua) oppure semplicemente refrigerare le bottiglie in frigorifero.
E al bar puoi iniziare a chiedere i cocktail senza ghiaccio, o con un consumo ridotto dello stesso, iniziando a dare l'esempio e a diffondere la consapevolezza su questo argomento.