Cuccioli dell’orsa Amarena: cosa succede, che rischi corrono e perché è importante trovarli

Quali sono i rischi di una vita a piede libero dei due cuccioli dell’orsa Amarena? Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise risponde in una nota.
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Francesco Castagna 4 Settembre 2023

Dopo la tragica morte dell'orsa Amarena uccisa a fucilate nei pressi della casa di un uomo, continua ancora la ricerca dei cuccioli. Secondo il direttore del Parco nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise. Per ricercarli sono stati utilizzati dei batuffoli imbevuti dell'odore della madre, una volta individuati però è fallita la loro cattura. Non solo, ma i tecnici del Parco hanno posizionato alcune trappole con esche per acchiappare i due orfani.

Generalmente i cuccioli di orso diventano indipendenti dopo un anno e mezzo dalla loro nascita. Amarena ne aveva generati almeno sei di quelli riconducibili all'esemplare, quattro nel 2020 e due nel 2023. Se per i primi quattro non dobbiamo preoccuparci, è importante rintracciare gli ultimi due, poiché non sono in grado di soddisfare i loro bisogni principali. Banalmente, i due esemplari non sono ancora in grado di procacciarsi del cibo da soli.

Di soli otto mesi, i due gemelli infatti sarebbero dovuti rimanere con la propria madre fino alla primavera del 2024. Il loro destino però è stato cambiato da un tragico evento.

In una nota, il direttore del Parco ha espresso cordoglio nei confronti della vicenda: "Sono tempi fuori di sesto i nostri. Tempi cupi, nei quali la civilizzazione, che corrisponde malauguratamente a uno “strato sottile”, come ci ricordava Sigmund Freud, viene rimessa continuamente in discussione. La guerra in Ucraina, le morti sul lavoro, le esplosioni di violenza generate da un nonnulla o da pretesti assolutamente futili nella nostra vita di tutti i giorni e la violenza sulle donne".

E poi ha aggiunto che l'orsa Amarena non aveva mai generato problemi all’uomo, e che il Parco si era sempre mosso per indennizzare eventuali danni ad attività agricole o zootecniche prodotte dall'orsa.

Perché è difficile catturarli

Il Parco ha spiegato che non è semplice prendere i cuccioli per diversi motivi: da una parte c'è l'estrema curiosità dei turisti e dei passanti, che invece di avvisare le autorità cercano di avvicinare i due gemelli, dall'altra non è possibile catturarli con le tecniche tradizionali. Per scongiurare un nuovo tentativo di avvicinamento da parte di persone non autorizzate alla cattura, il sindaco di San Benedetto dei Marsi ha firmato il 2 settembre un'ordinanza. Nel provvedimento si stabilisce che:

  • è vietato avvicinarsi a esemplari di orso bruno marsicano a piedi, in auto o con altri mezzi
  • è vietato far luce con torce etc. agli esemplari di orso
  • è vietato bloccare la strada per la ricerca degli orsi marsicani
  • è vietato cibare gli orsi con "fonti trofiche destinate a specie animali domestiche"
  • è vietato avvicinarsi alle forze dell'ordine incaricate della ricerca dei plantigradi su tutto il territorio
  • è vietato assembrarsi nelle zone in cui potrebbero trovarsi gli esemplari

Secondo quanto si apprende da un comunicato sul sito del Pnalm, sono diversi i motivi per cui è complicato rintracciare i due gemelli. Da una parte si trovano in un'area dove possono facilmente nascondersi in mezzo alle sterpaglie e le coltivazioni, dall'altra i cuccioli sono fortemente spaventati perché hanno perso la loro mamma. E poi spiegano che, alla loro età, non è possibile utilizzare i metodi tradizionali, come il laccio di Aldrich, trappola a tubo o teleanestesia.

Inoltre, specifica il Parco, "non li si può prendere come se fossero due cuccioli di cane o di gatto. Bisogna prenderli, riducendo al massimo lo stress (visto che sono spaventati) per poter capire le condizioni di salute generale e decidere il dà farsi".