Cucciolo di orso salvato dal traffico illegale in Vietnam: un peluche gli fa compagnia nella sua prima notte al sicuro

Il cucciolo di orso nero asiatico, ribattezzato Yên (che significa “pace”), era chiuso in una gabbia appena più grande di lui e rischiava di essere portato in un allevamento per l’estrazione di bile. Traumatizzato, è stato trasferito dall’associazione Animals Asia al santuario vietnamita di Tam Dao.
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Martina Alfieri 12 Novembre 2021

I suoi soccorritori lo hanno voluto chiamare Yên, che in vietnamita significa “pace”. Il cucciolo di orso nero asiatico, anche detto orso della luna, era intrappolato in una stretta gabbia per uccelli quando è stato salvato dall’associazione Animals Asia. Il povero animale è l’ennesima vittima dei trafficanti di fauna selvatica del Vietnam.

Il santuario Vietnam Bear Rescue Centre di Tam Dao, dove l’associazione ha messo al sicuro il cucciolo, si è subito attivato con le autorità per procurarsi tutto il necessario per il benessere dell’animale, visibilmente traumatizzato. Come riporta Animals Asia, è possibile che Yên abbia assistito all’uccisione della madre, prima di essere portato via dai bracconieri. Al suo arrivo, per cercare di tranquillizzarlo, gli operatori del santuario hanno deciso di organizzarsi in turni in modo da non lasciarlo mai solo e gli hanno messo accanto un orsacchiotto di peluche.

È dal 2015 che Animals Asia si impegna al fianco delle autorità per proteggere gli orsi del Vietnam, in particolare dalla minaccia degli allevamenti per l’estrazione di bile, utilizzata per alcune preparazioni della medicina cinese. Questa pratica è illegale nel paese dal 1992, ma è ancora molto diffusa: gli orsi vengono catturati dai bracconieri per essere trasferiti all'interno degli allevamenti abusivi. Ed è ciò che sarebbe accaduto anche a Yên, se la polizia non avesse collaborato con Animals Asia per salvarlo: “Il salvataggio di questo cucciolo mostra chiaramente che la provincia di Quang Ninh – un tempo la peggiore regione del paese per l’allevamento degli orsi della bile – vuole rimanere priva di questo tipo di industria. Siamo grati per l’azione rapida e efficace delle forze di polizia di Uong Bi che mostrano la loro continua diligenza e determinazione nel mantenere la provincia libera dall’allevamento illegale di orsi”, afferma Tuan Bendixsen, direttore di Animals Asia in Vietnam.

Il santuario di Tam Dao conta al momento 188 orsi, ed ha quasi raggiunto il massimo della sua capacità. La piaga del traffico illegale degli orsi per l'estrazione di bile costringe a pensare alla costruzione di un nuovo santuario per mettere in sicurezza gli orsi neri asiatici, che in Vietnam rischiano ormai l’estinzione.