Cuori Liberi non si ferma, le associazioni scendono in piazza per chiedere leggi a difesa dei Santuari

Le associazioni animaliste e Rete dei Santuari vogliono chiarezza. I fatti di Cuori Liberi hanno scosso tutto il mondo per l’atrocità che è stata documentata ma tutto questo si può ripetere se non cambiano le norme che regolano i Santuari. A questo punta il corteo in programma per il 7 ottobre a Milano.
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Evelyn Novello 28 Settembre 2023
Intervista a Sara D'Angelo volontaria Vita da cani e Rete dei Santuari di Animali Liberi Italia

La protesta non si ferma, anzi, forse è appena iniziata. La strage al Santuario Cuori Liberi di Sairano che visto la morte di 10 maiali per mano dei veterinari dell'ATS di Pavia ha riscosso indignazione non solo in Italia ma in tutto il mondo. La brutale irruzione di venerdì 20 settembre dei poliziotti in tenuta antisommossa, del tutto sproporzionata rispetto al contesto, ha non solo strappato i maiali alla vita ma anche ferito gli attivisti che, in un luogo privato, stavano facendo protesta non violenta per cercare di proteggere gli animali. Le istituzioni, però, non sembrano essersi accorte della gravità dei fatti. Delle percosse, dell'inaudita violenza, della soppressione di animali d'affezione che potremmo paragonare tranquillamente a cani e gatti, uccisi solo perché probabilmente infettati da PSA, ma che nella realtà stavano bene (come si vede dai video). Ebbene, le associazioni animaliste e la Rete dei Santuari non intende arrendersi, non intende, soprattutto, consentire che una vicenda così si possa ripetere. Per questo, ieri 27 settembre hanno organizzato un presidio davanti ad ATS Pavia e per il 7 ottobre hanno in programma un corteo a Milano, una mobilitazione nazionale che lanci un messaggio forte e chiaro alle istituzioni: le leggi a tutela dei santuari, ad oggi, sono incomplete, non è possibile trattare gli animali d'affezione alla stregua di quelli d'allevamento. Per farci raccontare meglio le loro intenzioni, abbiamo parlato con Sara D'Angelo, volontaria di Vita da cani e Rete dei Santuari di Animali Liberi.

Sara, perché queste iniziative?

Una legge c'è già in difesa dei Santuari, è il decreto ministeriale del 7 marzo 2023 che li definisce non più come sottocategoria degli allevamenti ma come realtà a sé, come i canili. Il problema sorge nel momento in cui si diffonde un'emergenza sanitaria, non si possono applicare le stesse leggi (crudeli) degli allevamenti. Ieri, a una settimana esatta dalla strage, volevamo dimostrare tutta la nostra indignazione per la barbarie evitabile di Cuori Liberi. Il momento più importante sarà sabato 7 ottobre, alle 14 a Milano nella zona della sede della Regione Lombardia che è stato uno dei mandanti della strage, oltre al Commissario straordinario per la peste suina e al Ministero della Salute. Vogliamo un incontro per definire le modalità di gestione delle epidemie e delle linee guida sanitarie che valgano esclusivamente per i rifugi.

Chi promuove il corteo in programma? 

Il promotore è la Rete dei Santuari, a cui appartengono solo in Italia 20 strutture ma al corteo ci saranno molte associazione antispeciste e animaliste. Vogliamo essere tantissimi così che le istituzioni capiscano la gravità e facciano in modo che non accada più una cosa del genere. Se non esprimiamo il nostro dissenso permetteremo che accada di nuovo. Ma in tanti ci stanno sostenendo, abbiamo avuto tanta solidarietà anche a livello estero, ci sono presidi davanti alle ambasciate italiane negli Usa, in Canada, in Brasile, in Sudafrica, ecc.

In molti vi hanno già sostenuto ma ci sono anche voci contrarie.

Sì, le voci contrarie sono Coldiretti e i veterinari di ATS che tutelano solo i produttori di carne, proprio loro che in virtù del loro lavoro dovrebbero avere a cuore la salute degli animali. Per il momento le istituzioni, sorde e mute, stanno tutelando solo gli allevamenti, comparto che dovrebbe pian piano essere riconvertito e i lavoratori ricollocati perché completamente insostenibile sotto tutti i punti di vista. Ma dobbiamo tutelare i prosciutti di Parma, quindi si va avanti così.

Anche negli allevamenti le pratiche non sono molto umane.

Negli allevamenti l'abbattimento di massa rimane una pratica obsoleta che viene ancora usata in caso di epidemie. Sempre in provincia di Pavia sono stati uccisi 33mila maiali con una macchina della morte fatta di elettrocuzione, che serve per stordire l'animale, e camere a gas. Ripeto, 33mila suini. Una mattanza che è stata pagata dallo Stato, da noi, 70mila euro al giorno. Una follia del genere in una struttura protettiva come i santuari ha ancora meno senso. La peste suina è una malattia commerciale nata nei camparti produttivi alimentari e che non ci riguarda assolutamente. Per contenerla avremmo potuto trovare altre mille modi. Invece, in presenza di focolai hanno paura dei blocchi commerciali, gli stati esteri non comprano più in Italia quindi interventi di questo tipo esistono solo per tutelare i portafogli degli allevatori.

Eri presente anche il giorno della strage di Cuori Liberi, cos'è successo?

Beh, è stato orribile, un delirio di onnipotenza. La prima volta non sono entrati e immaginavamo che al secondo tentativo avremmo perso. Anche perché la nostra era una resistenza passiva, non avevamo armi di nessun tipo. Sono arrivati dei poliziotti che forse per mestiere fanno i picchiatori, sono entrati spaccando i cancelli, hanno tagliato i tubi ai quali eravamo lucchettati, con una violenza che ci stavano per tagliare il braccio. Hanno buttato giù i cancelli, devastato il santuario, trascinato persone, dato ginocchiate, schiaffi e calci. In molti sono finiti in ospedale per le percosse ricevute dai loro manganelli e scudi. Ma a parte la violenza su di noi, con i 10 maiali che hanno ammazzato sono morti anche i diritti umani, la fiducia che avevamo nelle istituzioni. Non hanno neanche permesso che i proprietari del rifugio fossero presenti durante l'eutanasia. Non ci è mai stato consegnato un verbale, un protocollo. Abbiamo però messo delle videocamere di sorveglianza e il video è agghiacciante.

Di seguito il video pubblicato da Rete dei Santuari su Instagram, le immagini e i suoni sono forti ma mostrano in tutta la loro crudezza quanto un essere umano può far soffrire un animale indifeso che quando vede arrivare i suoi aguzzini scodinzola. Perché si aspettava solo le coccole mattutine.