Sono rimasti in Toscana per quasi quarant’anni nella cantina di Elena, in attesa. Oggi però i 15 chili di sabbia portati via quando era solo una piccola bambina hanno finalmente fatto ritorno a casa, in Sardegna, precisamente da Is Arutas, a pochi passi da Oristano. Elena ha recapitato il pacco con il “bottino” direttamente all’associazione “Sardegna Rubata e Depredata”, da tempo attiva per recuperare la sabbia che molti turisti sottraggono dalle spiagge dell’isola “come souvenir”. E insieme ha alleato una toccante lettera dove ha raccontato la storia della “sua” sabbia sottratta negli anni ’80.
Elena oggi ha 37 anni e non è sarda, ma vive in Toscana e con la sua famiglia era solita passare le vacanze estive sull’isola. Nella sua memoria sono scolpiti indelebilmente alcuni luoghi come le spiagge di Piscinas e Scivu, “straordinarie e ancestrali” e anche il profumo di erbe selvatiche e salsedine di Is Arutas. La Sardegna è la “magica terra” di Elena, il luogo dove “sono custoditi i ricordi più belli della mia infanzia” si legge nella lettera pubblicata su Facebook da “Sardegna Rubata e Depredata”.
Durante una giornata di ordine e pulizia nella cantina di famiglia insieme alla figlia di 5 anni, Elena è inciampata nei reperti della sua infanzia, tra giochi per il mare e ricordi, e qui racconta di aver avuto un colpo al cuore. Tra i ritrovamenti vi erano “bottiglie ormai sbiadite con dentro la sabbia” della Sardegna, portata via da una bambina “forse per ricordo o forse per non staccarsi troppo da quel luogo del cuore”. Allo shock è subentrata subito la consapevolezza che quel tesoro non apparteneva a lei o alla sua famiglia e che doveva fare ritorno a “casa”. Così Elena e la figlia, facendo attenzione a non disperdere nemmeno un granello, hanno travisato la sabbia dalle bottiglie a dei sacchetti, li hanno sigilli e rispediti indietro. Tutto infiocchettato da questa lettera e una “solenne promessa: ci rivediamo presto”.
Quella di Elena, per fortuna, non è una storia a sé. In questi giorni infatti diversi altri turisti si sono resi protagonisti di restituzioni di sabbia e messaggi di scuse per il “furto”. Un pensionato di 80 anni, per esempio, aveva sottratto dalla bellissima spiaggia di Budelli a La Maddalena una manciata di sabbia rosa che a quasi 50 anni di distanza ha deciso di restituire. Così come un altro turista, di 40 anni, che invece, si è presentato di persona a riportare la sabbia “rubata” quand'era bambino.