Da sacchetti di plastica ad adesivi in seconda vita: l’esempio di economia circolare per riciclare il polietilene

Un vero e proprio esempio di “upcycling”, ovvero di miglioramento di un materiale in seconda vita. Sono riusciti a realizzarlo all’Università della California, Berkeley, dove un gruppo di ricercatori ha trovato il modo di trasformare sacchetti di plastica in ottimi adesivi.
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Sara Del Dot 6 Gennaio 2021

Il materiale di cui sono composti i sacchetti di plastica, se disperso nell’ambiente è in grado di provocare danni enormi. Infatti si tratta di una sostanza in grado di resistere in natura anche fino a centinaia di anni, ma il problema può essere maggiore se gli scarti vengono ingeriti da qualche animale. Quasi ogni giorno sentiamo parlare di esemplari marini trovati morti sulla spiagge o nelle baie a causa della plastica ingerita, e ultimamente a essere colpiti sono anche specie terrestri. Giusto per darti un’idea di quanto sia diffuso questo genere di inquinamento.

Per questa ragione ogni possibilità di recupero del polietilene per realizzare nuovi oggetti utili alla vita quotidiana è ben accetta. Ad esempio quella ideata dall’Università della California, Berkeley, che ha trovato un modo per realizzare, a partire da polietilene in seconda vita, un adesivo molto potente.

Questo materiale rappresenta un terzo dell’inquinamento da plastica in tutto il mondo, ed è grazie al suo costo contenuto che ne viene prodotto così tanto anche in prospettiva da uso e getta. Ciò che i ricercatori di Berkeley hanno cercato di fare è stato inserire questo scarto apparentemente senza valore in un processo di “Upcycling”, ovvero di aumento del valore dell’oggetto nella sua seconda vita.

Ciò è avvenuto mantenendo diverse proprietà del polietilene come materiale e aggiungervi un gruppo chimico al polimero che lo rende aderente al metallo, una proprietà che solitamente il polietilene ha in ridottissime quantità. Inoltre il polietilene modificato può essere anche verniciato con lattice a base di acqua.

Il miglioramento dell’adesività non intacca le proprietà del materiale e questo è uno degli aspetti più interessanti. Infatti si tratta di un vero e proprio miglioramento dell’oggetto e delle sue prestazioni. Miglioramento che, con ulteriori studi, potrà essere applicato a diverse altre possibilità.

Fonte | Berkeley News