Dal 2021 Singapore dirà basta al commercio di avorio per difendere gli elefanti

La città asiatica è uno dei principali crocevia al mondo del traffico illegale di avorio e a luglio era stato sequestrato un carico da quasi 9 tonnellate. La domanda del prezioso materiale da parte di paesi come Cina e Vietnam alimenta il bracconaggio, soprattutto in Africa, mettendo in serio pericolo la sopravvivenza degli elefanti.
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Federico Turrisi 30 Agosto 2019

Il mammifero più grande e pesante della Terra, l'elefante africano, è a rischio estinzione. Il motivo lo puoi intuire facilmente: è il bracconaggio, che a sua volta alimenta il traffico illegale di avorio. Le zanne di elefante infatti sono molto richieste soprattutto in alcuni paesi asiatici (in primis, Cina e Vietnam) per la fabbricazione di gioielli, amuleti e altri tipi di ornamenti. Secondo le stime vengono uccisi ogni giorno 100 elefanti africani per ottenere il prezioso materiale. Ma adesso arriva una buona notizia che si spera possa fermare questa piaga e contribuire così alla preservazione degli elefanti.

L'amministrazione di Singapore ha infatti deciso di mettere al bando il commercio di avorio a partire dal 1 settembre 2021. Un provvedimento importante se consideri che Singapore è uno dei principali centri per il mercato illegale di avorio. Non a caso, lo scorso luglio nella città asiatica erano stati fermati tre container che trasportavano dall'Africa verso il Vietnam 8,8 tonnellate di avorio, provenienti da circa 300 elefanti africani, per un valore stimato in 17,6 milioni di dollari (circa 15,7 milioni di euro). Si è trattato del sequestro di avorio più grande effettuato a livello mondiale negli ultimi anni.

Quando il divieto entrerà in vigore, non solo sarà vietato il commercio interno a Singapore, ma anche la semplice esposizione dei manufatti per pubblicizzarne la vendita. Sarà invece ancora permessa l’esposizione pubblica di zanne di elefante e di prodotti in avorio per motivi religiosi. Chi non rispetterà la nuova norma rischierà multe salatissime e una condanna che può arrivare fino a un anno di reclusione.