Dal 2023 Venezia sarà a numero chiuso. Una misura necessaria, ma il rischio è il “turismo di élite”

Dall’inizio dell’anno prossimo, per entrare a Venezia ci sarà bisogno di una prenotazione. La città del Ponte di Rialto potrebbe diventare la prima al mondo a numero chiuso: una decisione presa per contrastare gli effetti più dannosi del turismo di massa. Ma il rischio è che diventi accessibile soprattutto a turisti facoltosi, escludendo chi ha difficoltà a prenotare con anticipo una visita alla città.
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Michele Mastandrea 1 Giugno 2022

C'è una data. Dal 16 Gennaio 2023, come deciso dal suo Consiglio Comunale, Venezia dovrebbe diventare la prima città italiana e al mondo con accesso "a numero chiuso". Si potrà infatti entrare solo con prenotazione, pagando un ticket per l'accesso ai canali e alle piazze della Serenissima. Il prezzo dovrebbe andare dai 3 ai 10 euro, a seconda dell'afflusso previsto nei singoli giorni.

Se il pagamento di una sorta di biglietto d'ingresso non è una novità assoluta, dato che molte città – compresa Venezia – già oggi prevedono una tassa di soggiorno giornaliera, il passaggio a un numero limitato di turisti è una misura decisamente innovativa. Per chi effettuerà la prenotazione, sarà messo a disposizione un codice Qr per ottenere sconti sul trasporto pubblico, sull'ingresso ai musei o ad altre attrazioni turistiche.

Perché limitare gli accessi

Le motivazioni di questa scelta stanno negli effetti dannosi dell'overtourism. Venezia ogni anno registra 23 milioni di ingressi, e in occasione di giornate come lo scorso 25 aprile ha visto circa 140mila visitatori presenti sul suo territorio. Numeri che hanno avuto l'effetto di paralizzare completamente la viabilità e la stessa godibilità della città.

Il Comune lagunare in questo modo immagina di regolare l'evasione della tassa di soggiorno e il fenomeno dei pernottamenti "in nero" in strutture non registrate. Ma anche di risolvere problemi logistici, come l'enorme quantità di rifiuti da smaltire dovute alle ondate di turisti, o fisici, come l'aumento del moto ondoso in laguna.

Va segnalato poi che l'aumento incontrollato dei prezzi degli affitti brevi, e il conseguente aumento delle case messe a disposizione su portali come Airbnb e Booking hanno di fatto svuotato la maggior parte della città, riducendo la sua popolazione effettiva a meno di 50mila unità. Proprio lo stesso numero che, stando ai primi studi, dovrebbe essere quello massimo di accessi giornalieri previsti con il nuovo sistema, regolati da tornelli installati in punti strategici della città.

Come funzionerà

Il cambiamento avverrà a tappe. Già da questa estate ci sarà un "meccanismo premiante", come spiegato dal sindaco del capoluogo veneto, Luigi Brugnaro. Chi entrerà in città dopo aver fatto una prenotazione sul sistema riservato allo scopo, ancora non attivo, dovrebbe avere uno sconto sul contributo per l'accesso rispetto a chi non prenoterà. Poi da gennaio 2023, la svolta. Va sottolineato comunque che sarà garantito l'accesso gratuito ai pendolari per motivi di studio e lavoro così come ai residenti in Veneto. Questi ultimi dovranno comunque prenotare.

L'esempio di Venezia sta già venendo visto come modello da altre aree del Paese, interessate da turismo di massa. Ad esempio da Ernesto Abbona, uno dei principali operatori vinicoli piemontesi, che ha chiesto l'adozione di una simile misura anche per il territorio delle Langhe.

Turismo per tutti

Esistono però delle controindicazioni. Non tutti hanno infatti la possibilità di potersi prenotare delle ferie con largo anticipo. Il rischio è che si possa limitare in questo modo la possibilità per i turisti meno abbienti di visitare la città, in favore di chi ha la possibilità di scegliere in che periodo viaggiare, soprattutto in occasione di eventi di richiamo come il Carnevale. Gran parte dei turisti giornalieri, spesso descritti come il principale problema per la sostenibilità di Venezia, lo sono infatti anche per l'impossibilità di organizzare con largo anticipo una vacanza.

Insomma, l'effetto probabile di questa misura potrebbe essere quello di limitare al turismo più ricco l'accesso alla città. Problema che dovrà essere valutato, trovando una giusta mediazione. Perché la sostenibilità del turismo deve procedere di pari passo col diritto di tutti a godere della bellezza di località incantevoli come Venezia.