Dal tronchetto della felicità al giglio della pace: le piante che dimezzano la presenza di NO2 nell’ambiente domestico

Sono comuni piante di appartamento coltivate a scopo ornamentale, ma con una caratteristica in più: possono dimezzare la quantità di NO2 presente in una stanza. La recente scoperta di uno studio britannico dell’Università di Birmingham.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Gaia Cortese 11 Marzo 2022

Tra gli inquinanti indoor più insidiosi per la salute dell’uomo, oltre al monossido di carbonio e l'anidride carbonica, bisogna fare i conti anche con il biossido di azoto (NO2), quattro volte più tossico rispetto al monossido di carbonio e dall’indubbio effetto nocivo su occhi, mucose e polmoni.

Una recente ricerca dell’Università di Birmingham, condotta con la collaborazione della Royal Horticultural Society (RHS) britannica, ha tuttavia dimostrato che uno strumento per  contrastare gli effetti dannosi di questo gas diffuso nell’ambiente esterno e interno delle nostre abitazioni, esiste e ha tre nomi: Dracaena fragrans, Spathiphyllum wallisii, Zamioculcas zamiifolia. Queste non sono altro che semplici piante di appartamento, accomunate dalla capacità di rimuovere il biossido di carbonio dall’aria.

Nel corso dello studio, i ricercatori inglesi hanno collocato ciascuna pianta in una stanza contenente concentrazioni di NO2 simili a quelle che normalmente vengono registrate negli ambienti chiusi in prossimità di strade trafficate. Il livello si No2 è stato monitorato per un’ora e, durante questo tempo, tutte le tre specie di piante sono riuscite a dimezzare la quantità di NO2 presente nella stanza, indipendentemente dalle condizioni di buio o di luce e dall’umidità del terreno.

Gli studiosi hanno anche calcolato che in una stanza piccola, di circa 15 metri quadri, poco ventilata e con alti livelli di inquinamento atmosferico, cinque piante d’appartamento potrebbero ridurrebbe del 20 per cento i livelli di biossido di carbonio. Ovviamente, in un  ambiente più spazioso, l’effetto sarebbe minore, ma può essere aumentato aggiungendo un maggior numero di piante.

L’effetto della riduzione di NO2 è stato quindi dimostrato, ma rimane ancora poco chiaro quale sia il meccanismo per cui queste piante riescano a ridurre la presenza di biossido di carbonio nell’aria e sembra poco probabile che sfruttino per questo scopo lo stesso procedimento con cui viene assorbita la anidride carbonica.

In ogni caso , coltivare in appartamento queste piante sembra un’ottima idea per avere dell’aria più pulita e salubre. Tute e tre le piante sono  coltivate a scopo ornamentale (la Dracaena fragrans non è altro che il più conosciuto tronchetto della felicità, lo Spathiphyllum wallisii è noto come giglio della pace, mentre la Zamioculcas zamiifolia viene comunemente chiamata gemma di Zanzibar), ma ora che ne conosci gli effetti benefici hai un motivo in più per averle tra le quattro mura domestiche.