Dalle faccende domestiche alla visite agli amici: le attività che riducono il rischio di soffrire di Alzheimer

Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Neurology evidenzia come alcune attività fisiche e mentali possano ridurre il rischio di sviluppare una demenza o di soffrire di Alzheimer.
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Gaia Cortese 9 Agosto 2022
* ultima modifica il 09/08/2022

Praticare sport, fare le parole crociate, dedicarsi alle faccende domestiche e fare giardinaggio. Sono tutte attività riconducibili al minor rischio di sviluppare l’Alzheimer, almeno secondo quanto sostiene uno studio pubblicato di recente su Neurology, supportato dalla National Natural Science Foundation of China, dal West China Hospital, dall'Università di Sichuan e dal National Clinical Research Center for Geriatrics.

Lo studio ha coinvolto più di mezzo milione di cittadini inglesi (in totale 501.376) non affetti da demenza e con un'età media di 56 anni. All'inizio dello studio i partecipanti, che poi sono stati seguiti in media per undici anni, hanno compilato dei questionari, incluso uno relativo alle attività fisiche praticate: tra le domande, è stato chiesto loro anche con quale frequenza partecipassero ad attività come fare una rampa di scale, camminare e praticare sport impegnativi. Successivamente è stato anche chiesto quanto si occupassero di faccende domestiche di quali mezzi di trasporto si servissero e se andassero al lavoro a piedi o in bicicletta.

I partecipanti hanno poi completato un altro questionario relativo alle attività mentali. È stato chiesto loro quale fosse il loro livello di istruzione, se frequentassero corsi, quanto spesso visitassero amici e familiari, se frequentassero locali e pub, e ancora, quanto spesso usassero dispositivi elettronici, guardassero la TV e parlassero al telefono.

Riferendo poi se avessero familiari stretti affetti da demenza, i partecipanti hanno aiutato i ricercatori a determinare se ci fosse un rischio genetico per il morbo di Alzheimer.

Al termine dello studio, i ricercatori hanno scoperto che la maggior parte delle attività fisiche e mentali considerate erano più o meno collegate al rischio di soffrire di una demenza o del morbo di Alzheimer: il rischio, tuttavia, si riduceva al 15 per cento se il soggetto in questione era solito incontrare amici e famigliari, al 21 per cento se era solito occuparsi delle faccende domestiche, al 35% se il soggetto era solito fare passeggiate a ritmo sostenuto o gite in bicicletta.

"Volevamo saperne di più su un'ampia varietà di abitudini di vita e sul loro potenziale ruolo nella prevenzione della demenza – ha affermato l'autore dello studio Huan Song, ricercatore della Sichuan University di Chengdu -. Il nostro studio ha scoperto che l'esercizio fisico, le faccende domestiche e le visite sociali erano collegate a un rischio ridotto di vari tipi di demenza”.

"Il nostro studio ha scoperto che impegnandosi più frequentemente in attività fisiche e mentali sane le persone possono ridurre il rischio di demenza – ha continuato Song -. Sono necessarie altre ricerche per confermare i nostri risultati che tuttavia sono incoraggianti per confermare che anche semplici cambiamenti allo stile di vita possono essere utili”.

Alla fine dello studio, 5.185 persone hanno sviluppato la demenza, ma i ricercatori hanno scoperto che in ogni caso i partecipanti allo studio hanno beneficiato dell'effetto protettivo delle attività fisiche e mentali, indipendentemente dal fatto che avessero o meno una storia di demenza in famiglia.

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