Dalle torte decorate alle posate solubili: l’isomalto e la rivoluzione dell’usa e getta

Se l'”usa e getta” non si può combattere, che si persegua l'”usa e sciogli”: dallo zucchero ecco le posate solubili che sciolte in acqua diventano fertilizzante.
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Sara Polotti 29 Aprile 2023

L'usa e getta è uno dei mali del nostro tempo, e non è un'esagerazione. La cultura occidentale è ormai abituata allo spreco, ma è proprio attraverso l'utilizzo singolo di materiali non differenziabili che aumentano i rifiuti e con loro l'inquinamento.

Se, tuttavia, azzerare il monouso è pressoché impossibile, trovare nuovi materiali più sostenibili per questi oggetti usa e getta è doveroso. E sono molte le aziende e i laboratori che lo stanno facendo.

Una delle ultime scoperte? L'isomalto, che finora veniva usato per le spettacolari torte decorate, può essere impiegato per produrre posate monouso compostabili e davvero ecologiche. Ecco come.

Il paradosso della plastica usa e getta

Forse non balza subito alla mente, ma l'utilizzo della plastica per gli accessori usa e getta è davvero un controsenso. La plastica, per sua natura, è stata creata per durare a lungo e per rendere durevoli gli oggetti di utilizzo quotidiano.

È quindi assurdo utilizzarla per accessori che al contrario sono fatti per non durare. Anzi: per essere gettati via dopo pochissimi usi.

Il nuovo materiale più sostenibile

Sulla base di questa considerazione, alcuni ricercatori e ricercatrici hanno provato a trovare un valido materiale sostitutivo, che fosse altrettanto resistente ma allo stesso tempo biodegradabile in maniera veloce e naturale.

La risposta l'hanno trovata nell'isomalto, un composto alcolico ottenuto dalle barbabietole da zucchero utilizzato in pasticceria professionale per creare decorazioni su dolci e torte, a cui hanno aggiunto della cellulosa pura di origine vegetale. Con l'aggiunta di segatura in polvere, insomma, l'isomalto (che è di fatto un sostituto dello zucchero) si trasforma in un materiale duro e malleabile, perfetto per produrre posate comode, resistenti ma biodegradabili. Anzi: solubili.

Come si utilizza?

Il processo di produzione delle posate è identico a quello per la plastica: il materiale viene trasformato in pellet, viene riscaldato e può quindi essere rimodellato creando da zero oggetti duri e tridimensionali.

L'isomalto così lavorato acquisisce una caratteristica davvero preziosa: ogni oggetto realizzato con questo materiale si scioglie addirittura in acqua in pochissimi minuti. Ancor più che compostabile. Le posate usa e getta si trasformano così in posate usa-e-sciogli, ovvero posate solubili.

In acqua, l'isomalto e gli altri componenti tornano quindi a essere zuccheri e additivi vegetali, utilizzati per fertilizzare il terreno. Un'innovazione sostenibile, semplice e alla portata di tutti, che parte dalla natura per tornare in natura.