Dall’Emilia-Romagna arriva la Stoviglioteca: piatti, posate e bicchieri in affitto per compleanni e feste plastic free

Piatti, bicchieri e posate da prendere in prestito per una festa e poi restituire pulite e ordinate per un utilizzo successivo. In Emilia-Romagna sono nate le “stoviglioteche”, per eliminare la plastica monouso e condividere uno stile di vita più sostenibile.
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Sara Del Dot 16 Agosto 2019

Alle feste di compleanno dei bambini la plastica monouso è sempre stata presenza imprescindibile. Piattini sempre puliti, forchette e coltelli sostituibili in un secondo, bicchieri su cui scrivere il proprio nome per sancirne la proprietà, bottiglie da un litro e mezzo di bibite zuccherate acquistate in grandi quantità ai supermercati e poi accartocciate e gettate nel sacco della differenziata… Eppure, da quando la plastica ha iniziato a essere additata come nemico numero uno dell’ambiente, anche queste abitudini, sicuramente dure a morire, sono state in parte offuscate da alternative più sostenibili. È il caso delle stoviglie realizzate in materiali compostabili, dei bicchieri in acido polilattico (PLA) oppure della novità assoluta delle “stoviglioteche”.

Proprio come in biblioteca ti registri e porti a casa dei libri per poi restituirli dopo averli letti, la stoviglioteca è un concetto di “coperto” in prestito in cui è possibile ritirare piatti, posate e bicchieri in materiale durevole da utilizzare a una festa per poi restituirli, naturalmente puliti e in buono stato, una volta terminato l’evento. A parlarci di questa iniziativa innovativa e assolutamente eco-friendly è Michela Zoffoli, co-fondatrice dell’associazione Fermenta. Fermenta nasce a gennaio 2019 da un’idea di 14 mamme di Santarcangelo di Romagna, lo stesso Comune cui appartiene Mutonia, il villaggio del riciclo, Comune in cui la lotta allo spreco e il rispetto dell’ambiente sembrano essere all’ordine del giorno, al punto da arrivare a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale.

Ma torniamo alla stoviglioteca.

Michela, com’è nata l’idea di avviare una stoviglioteca?

Uno dei temi che nell’associazione Fermenta abbiamo sempre tenuto in grande considerazione è proprio il rispetto delle persone e dell’ambiente in cui vivono. L’idea di avviare il progetto della stoviglioteca è nata quando, nel corso di uno dei nostri incontri, una mamma che stava organizzando la festa di compleanno di suo figlio ha comunicato che avrebbe voluto impegnarsi a renderla plastic free. Così, ha raccolto tutte le stoviglie che aveva in casa riuscendo a soddisfare le esigenze di tutti i presenti senza fare alcun affidamento sulla plastica monouso e riuscendo a tutti gli effetti a organizzare un compleanno green. A partire da questo spunto, abbiamo iniziato a guardarci un po’ intorno e abbiamo scoperto che a Faenza era già presente una stoviglioteca, creata dalla giornalista Linda Maggiori. Lei aveva anche creato una pagina Facebook dedicata a tutte le stoviglioteche d’Italia, per mapparle, coordinarle e renderle fruibili a chiunque voglia utilizzarle. Così, ne abbiamo acquisito il nome e l’abbiamo resa un vero e proprio servizio offerto dall’associazione.

Come si è sviluppato il progetto?

La nostra stoviglioteca è stata lanciata un mese fa, ma noi la utilizzavamo tra di noi già da alcuni mesi. Inizialmente si è trattato principalmente di una prova interna, ci passavamo i coperti tramite passaparola. Poi abbiamo deciso di acquistare il primo blocco, una sessantina di coperti e tre boccioni di vetro da 5 litri e mezzo, autotassandoci. Una volta lanciata l’iniziativa su Facebook, sempre più persone del circondario sono venute a ritirare la stoviglioteca, e l’utenza non fa che allargarsi progressivamente. In questo mese di attività, da 60 coperti siamo già arrivate a 100.

Come funziona esattamente?

Il funzionamento è semplice. Ci si organizza per il prestito e la restituzione in modo tale da poter soddisfare quante più persone richiedano i coperti. Alla prima consegna noi esponiamo il nostro piccolo regolamento, che prevede che tutto venga restituito pulito, asciutto e completo. Chiediamo inoltre che sui nostri piatti non vengano usati coltelli con le lame per non rovinarli, infatti al momento il servizio è dedicato quasi esclusivamente a feste per bambini e non a cene più formali. Alla fine, chi desidera può lasciarci un’offerta libera che andrà investita per l’acquisto di altre stoviglie per soddisfare più persone e fare anche più prestiti contemporaneamente, visto che ci sono giornate in cui il servizio è richiesto da più famiglie.

Com’è andata fino ad ora?

Ci sono state settimane in cui abbiamo avute molte richieste e abbiamo addirittura dovuto dire di no. Pensa che solo durante le ultime due settimane abbiamo fatto cinque prestiti. E anche prima ne facevamo almeno due ogni settimana. Siamo anche state chiamate per una festa di fine anno in una piccola scuola elementare della zona per la quale abbiamo recuperato tantissimi bicchieri riuscendo a rendere l’evento interamente plastic free.

È un servizio gratuito?

Sì. Proprio come una biblioteca, il servizio della stoviglioteca non si paga, ma è possibile lasciare un contributo. Certo, non tutti lo fanno. Fino ad ora abbiamo ricevuto un contributo economico nel 50% dei casi. In tanti non ci hanno lasciato niente, ma quelli che l’hanno fatto hanno dato molto, permettendoci di ampliare la disponibilità dei coperti. D’altra parte, il nostro obiettivo non è mai stato quello di ottenere un contributo economico. Noi vogliamo limitare l’utilizzo della plastica monouso in determinati contesti.

Qual è la filosofia che sta alla base del concetto di stoviglioteca?

Il nostro obiettivo principale è la diffusione di una buona pratica. Spesso infatti ci troviamo immersi nelle nostre abitudini e tendiamo a non porci delle domande a riguardo. Con questa iniziativa ci piacerebbe riuscire a invertire questa tendenza e, a partire dai compleanni dei bambini, innescare un meccanismo che possa renderci tutti più attenti alle piccole cose che possiamo migliorare. È un po’ come aprire per la prima volta gli occhi su una piccola parte di noi e su ciò che potremmo davvero fare nella nostra quotidianità. Da lì, da quel piccolo spiraglio, si apre un portone attraverso cui possiamo fare entrare tante domande che ci aiutano a ragionare e a cambiare. Quando ci si trova a non avere più davanti la bottiglia di bibita gassata della multinazionale ma soltanto un boccione di vetro vuoto, ci si inventa in che modo riempirlo, ad esempio con l’acqua aromatizzata, il the o il succo fatto in casa… E così scopri che anche una bibita che sembrava fondamentale nella festa di compleanno può essere sostituita facilmente. Per questo, quando noi prestiamo la stoviglioteca invitiamo quelli che la useranno a organizzare la festa in una prospettiva più ecologica. Perché, con la stoviglioteca, non stiamo offrendo solo piatti, bicchieri e posate, ma uno stile di vita.