lemon melon

Dall’unione del limone con il melone è nato il Lemon Melon. Ma ne avevamo bisogno davvero?

Il Lemon Melon è la nuova creazione di un gruppo di coltivatori giapponesi dopo cinque anni di esperimenti. Il frutto ha un prezzo di lusso ed è venduto in piccole vaschette di plastica monouso. Possiamo considerarla una mossa sostenibile?
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Evelyn Novello 20 Luglio 2023

Sembra un melone ma sa di limone. É l'ultima trovata di un gruppo di agricoltori giapponesi di Hokkaido che hanno inventato il Lemon Melon, dopo cinque anni di esperimenti, producendone una quantità molto limitata e in vendita a prezzi proibitivi.

In Giappone la frutta è considerata un bene di lusso, un regalo pregiato che porta le aziende produttrici a scovare sempre nuove varianti in grado di far breccia nel cuore dei consumatori, come le fragole bianche o la angurie quadrate. In questo caso, il Lemon Melon è frutto di una combinazione del gusto acido del limone con la dolcezza tipica del melone, mantiene la classica forma rotonda del melone, ma si distingue per la scorza priva delle tipiche strisce verdi. La sua polpa è sorprendentemente bianca e la consistenza è simile a quella delle pere, anche se durante la maturazione diventa morbida come quella del melone.

Come dicevamo, per quest'anno i coltivatori di Hokkaido prevedono di produrre una quantità relativamente esigua di Lemon Melon, circa 3.800 esemplari, che saranno disponibili nei supermercati di Sapporo fino alla fine di agosto. Come puoi immaginare, l’esclusività del prodotto non solo non lo rende ancora esportabile in altre zone del mondo, ma gli attribuisce anche un prezzo decisamente di lusso, 3218 yen (circa 20 euro) per ogni singolo frutto, cifra che lo rende un prodotto accessibile solo a una fascia limitata di consumatori.

La problematica fondamentale è che il Lemon Melon è venduto in piccolissime quantità in confezioni di plastica monouso che rendono il prodotto tutto fuorché sostenibile. Il prezzo di vendita attuale, inoltre, preclude l'acquisto a tutte le fasce di popolazione che già stanno risentendo del carovita, considerazione che rimane valida per tutte le recenti varianti di frutta da poco entrate in commercio. La domanda che ci sorge spontanea è quindi se non fosse più ragionevole rendere più accessibile a tutti l'acquisto della frutta già esistente mantenendo un occhio di riguardo per l'ambiente, anziché inventare nuovi prodotti di lusso.