
Sei sicuro che il prodotto che hai appena buttato dentro al tuo carrello della spesa non abbia contribuito alla deforestazione dell'Amazzonia, all'estinzione degli oranghi e al cambiamento climatico? "Fate questa domanda all'azienda che quel prodotto lo ha realizzato", potrebbe essere la tua risposta. Il Cdp (precedentemente noto come Carbon Disclosure Project), organizzazione del Regno Unito che opera a livello internazionale per misurare l'impatto ambientale di città e aziende e studiare politiche di sviluppo sostenibile, lo ha fatto. Intervistando 1500 aziende, le cui attività potenzialmente rappresentano una minaccia per i polmoni verdi del pianeta. Sotto la lente di osservazione sono finite soprattutto le imprese che producono soia, olio di palma, legname e quelle del settore dell'allevamento di bestiame. I risultati, raccolti nel report Money Trees, sono a dir poco inquietanti.
Il 70 per cento delle aziende non comunicano in maniera trasparente l'impatto delle loro attività sul patrimonio boschivo globale, anche quando, a livello di immagine, si mostrano interessate alla questione della deforestazione e del climate change. Delle 306 aziende che invece hanno deciso di condividere il proprio report di sostenibilità con Cdp il 24 per cento non intraprende alcuna azione o non fa abbastanza per affrontare adeguatamente il problema. Il vero paradosso è che il danno reputazionale del brand derivante dalla deforestazione viene indicato come il rischio maggiore per le aziende – investitori e consumatori sono infatti sempre più sensibili al tema -, ma quasi un terzo del campione non inserisce le problematiche legate alla deforestazione nel processo di valutazione del rischio (risk assessment).
Eppure, adottare politiche aziendali che considerino seriamente questo aspetto non è mai stato così urgente. La deforestazione causata dall'uomo è una delle minacce principali al nostro pianeta. Il Cdp fa notare che sono cinque milioni gli ettari di foreste che vengono spazzati via ogni anno, al ritmo di 15 campi da calcio ogni minuto, e che il 15 per cento delle emissioni di carbonio globali sono il risultato delle attività di deforestazione o degradazione delle foreste.