A chi non piacciono i delfini? Poterli ammirare da vicino in mare aperto è un'emozione unica. Vederli nuotare in un acquario, dunque in uno spazio confinato, non è proprio la stessa cosa; la vita in cattività può essere fonte di sofferenza per questi cetacei. Ma se all'acquario potessi vedere un giorno delfini simili in tutto e per tutto a quelli in carne ed ossa ma artificiali e radiocomandati?
Fantascienza? No, ci sta lavorando un'azienda di San Francisco (in California), la Edge Innovations, specializzata in animatronica, ossia quella tecnologia che utilizza componenti elettronici e robotici per muovere soggetti meccanici. Un gruppo di ingegneri è riuscito a ricostruire una macchina che replica in tutto e per tutto un delfino.
Il robot presenta la stessa fisionomia del cetaceo ed è rivestito da un materiale in grado di resistere all'acqua salata dopo 10 anni di utilizzo e che in più restituisce al tatto la sensazione di accarezzare un vero delfino. Il prototipo realizzato dalla Edge Innovations è così realistico che i volontari che hanno nuotato insieme al delfino-robot pensavano inizialmente che si trattasse di un animale vero. I movimenti sono controllati da remoto da un operatore, quindi il robot non è del tutto autonomo da questo punto di vista.
Lo scopo del progetto è proprio quello di vendere questi dispositivi ad acquari e parchi divertimento che ospitano e addestrano delfini per eventi di intrattenimento. Certo, la spesa non è indifferente: un modello può arrivare a costare 60 milioni di dollari, ma sul lungo periodo si potrebbe perfino risparmiare rispetto all'utilizzo di un esemplare vero. Questo perché i delfini-robot non hanno bisogno di cibo e di cure, ma solo di manutenzione ordinaria; e possono durare comunque a lungo, anche per un decennio.
Il punto centrale rimane un altro: con questo sistema i parchi a tema non si troverebbero più costretti a sfruttare per i loro spettacoli gli animali vivi, che verrebbero sostituiti dai delfini-robot. Un buon numero di esemplari di questa specie potrebbe allora tornare a nuotare libero in mare aperto, e questo sì che sarebbe un risultato più che ragguardevole.