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Denunciato il presidente del Brasile Bolsonaro per crimini contro l’umanità: sta distruggendo l’Amazzonia con la deforestazione

Gli attivisti dell’associazione austriaca AllRise hanno denunciato alla Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja Jair Bolsonaro. La grave accusa è di avere commesso crimini contro l’umanità, causando un’accelerazione nella deforestazione dell’Amazzonia: dal suo insediamento come presidente del Brasile, la foresta avrebbe perso circa 4mila chilometri quadrati di alberi all’anno.
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Martina Alfieri 14 Ottobre 2021

Il polmone verde del pianeta è sempre più minacciato. Negli ultimi anni, la deforestazione dell’Amazzonia ha subito una forte accelerata, e la responsabilità sarebbe dovuta anche al governo guidato dal presidente brasiliano Jair Bolsonaro. Per questo l’Ong austriaca AllRise ha presentato alla Corte penale internazionale dell’Aja un fascicolo di circa 300 pagine per avviare un'azione legale nei confronti di Bolsonaro: l'accusa è di crimini contro l'umanità. Il presidente, rappresentante dell’estrema destra brasiliana, è inoltre ritenuto colpevole di avere contribuito alle violenze nei confronti delle popolazioni indigene e degli attivisti dell’ambiente che difendono l’Amazzonia.

Il presidente Jair Bolsonaro sta distruggendo l’Amazzonia. Le sue azioni minacciano tutti noi. Oggi, il pianeta contrattacca”, scrive AllRise dalla sua pagina ThePlanetVS, attraverso cui promuove la campagna di denuncia verso le politiche del presidente brasiliano.

Dal 2019 – anno di nomina alla presidenza di Bolsonaro –, la deforestazione della foresta amazzonica sarebbe aumentata dell'88%, con una scomparsa annua di circa 4mila chilometri quadrati di alberi. Per AllRise, le politiche portate avanti da Bolsonaro contribuirebbero all’aggravarsi della crisi climatica, minacciando la vita di molte persone. Il report presentato dagli avvocati dell’associazione AllRise descrive una situazione drammatica: le pericolose scelte in materia ambientale del governo Bolsonaro potrebbero causare oltre 180.000 morti indirette in questo secolo per l’aumento delle temperature globali, dovuto alla grave riduzione delle foreste pluviali.

Da quando è al governo, non è la prima volta che Jair Bolsonaro viene accusato di commettere crimini contro l’umanità: lo scorso agosto proprio l’Associazione dei popoli indigeni del Brasile lo aveva denunciato alla Corte penale internazionale per genocidio indigeno. Gli ecologisti di tutto il mondo guardano con preoccupazione all'amministrazione brasiliana. Nella battaglia contro la crisi climatica è indispensabile che i governi agiscano con convinzione a tutela dell'ambiente e delle foreste, e in particolare dell'Amazzonia, risorsa insostituibile per mitigare l'aumento delle temperature.