Deposito Nazionale rifiuti nucleari, il governo pubblica la mappa delle aree idonee: ecco dove saranno

Dal 13 dicembre il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato sul proprio sito web l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), dove verranno costruiti i depositi per le scorie.
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Francesco Castagna 14 Dicembre 2023

Sono 51 le aree idonee che il Governo ha individuato per realizzare i depositi per le scorie nucleari, a farlo sapere è il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica con una nota ministeriale. Sul sito del MaSe è stato pubblicato l'elenco delle aree idonee secondo la CNAI, ovvero la Carta Nazionale delle aree idonee: sono sei le Regioni prese in considerazione (Basilicata, Puglia, Lazio, Piemonte, Sicilia e Sardegna), con nove province coinvolte (Potenza, Matera, Taranto, Bari, Trapani, Oristano, Alessandria, Viterbo) e il Sud della Sardegna.

Il documento è stato pubblicato soltanto dopo un'ampia consultazione pubblica, che a sua volta è seguita alla pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), approvata dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin).

Che cos'è il Deposito Nazionale

Anche in Italia si producono rifiuti nucleari, per via dello smantellamento di vecchi impianti di questo tipo, ma anche con le attività quotidiane di ricerca, medicina nucleare e nell'industria. Attualmente li manteniamo in depositi temporanei, che però a lungo andare non dispongono delle caratteristiche per garantire sicurezza nello stoccaggio. Queste strutture infatti hanno una vita di circa 50 anni, sono sottoposti a periodiche revisioni, ma nel tempo stanno esaurendo le loro capacità ricettive.

Per questo motivo è necessario un Deposito Nazionale: si tratta di una struttura di superficie dove i rifiuti nucleari potranno finalmente essere sistemati in maniera sicura e localizzata. I rifiuti saranno disposti a seconda del loro tasso di radioattività, alcune strutture saranno utilizzate per quelli a molto bassa e bassa attività, altre invece per quelli a media e alta attività. Quest'ultimi poi devono essere trasferiti in un secondo momento in un deposito geologico adatto alla sistemazione definitiva.

L'impatto sul territorio

Si potrebbe pensare che la realizzazione di questi depositi di smaltimento per le scorie possano danneggiare il panorama dei luoghi in cui saranno realizzati. La risposta la dà la Sogin, la società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi: "una volta completato il riempimento, sarà ricoperto da una collina artificiale, realizzata con materiali impermeabili, che costituirà un’ulteriore protezione, prevenendo anche eventuali infiltrazioni d’acqua. Tale copertura armonizzerà anche visivamente il Deposito con l’ambiente circostante, mediante un manto erboso".

Oltre al Deposito Nazionale l'Italia realizzerà il il Parco Tecnologico, ma di cosa si tratta?

Il Parco Tecnologico

L'Italia si doterà anche di un centro di ricerca che svolgerà attività nel campo della gestione dei rifiuti, dello sviluppo sostenibile, ma soprattutto nel campo energetico. Viene descritto come un vero e proprio polo di attrazione "per l'innovazione scientifica".

Le aree

Il documento del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica mette nero su bianco le aree idonee alla realizzazione dei centri di smaltimento per i rifiuti nucleari. Ma precisamente quali sono le zone che sono state individuate?

Nord

Al nord Italia le aree idonee sono nella Regione Piemonte, nella provincia di Alessandria. Ecco le aree:

Centro

Nel centro Italia le zone adatte per i depositi sono nel Lazio, a Viterbo. Ecco le aree:

Sud

Al sud Italia sono diverse le Regioni coinvolte, dalla Puglia alla Basilicata, dalla Sicilia alla Sardegna. Ecco le aree:

Fonte| MASE;

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