Direttiva Sup, che cosa cambierà per le bottiglie di plastica?

Dopo il 3 luglio questo tipo di imballaggio, a differenza di altri prodotti in plastica monouso (come piatti, posate e cannucce), non sarà colpito da particolari restrizioni. Tuttavia, l’Unione Europea vuole premere l’acceleratore sul loro riciclo, fissando obiettivi più ambiziosi.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Federico Turrisi 26 Giugno 2021

Nel testo della direttiva europea 2019/904, la famosa direttiva Sup (Single Use Plastics) che l'Italia dovrà recepire entro il prossimo 3 luglio, si dice chiaramente che i contenitori per bevande realizzati con materiale plastico sono tra i rifiuti marini più frequentemente rinvenuti sulle spiagge nell’Unione. Eppure, alle bottiglie di plastica non vengono applicate particolari restrizioni sull'immissione in commercio, ma viene invece ribadita la necessità di promuovere sistemi di raccolta differenziata più efficaci, alzando gli obiettivi di riciclo di questi imballaggi.

In particolare, i Paesi membri saranno chiamati a raccogliere ed avviare a riciclo il 90% di quanto immesso al consumo entro il 2029 (il target intermedio è fissato al 77% entro il 2025), mentre a partire dal 2025 le bottiglie in Pet dovranno contenere  almeno il 25% di materiale riciclato, percentuale che salirà al 30% nel 2030. La via maestra, e non solo per le bottiglie, rimane però una: ricorrere il più possibile ad alternative riutilizzabili, come brocche di vetro e borracce di alluminio, riducendo a monte la quantità di rifiuti di plastica prodotti.