Dischetti neri sulle spiagge italiane: cosa sono, da dove arrivano e come segnalarli

Dischetti neri in plastica stanno invadendo le spiagge italiane, dalla Sicilia al Veneto. Ecco cosa sono, da dove provengono e come contribuire alle analisi scientifiche.
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Redazione 13 Agosto 2025

Dallo scorso gennaio, migliaia di dischetti neri in plastica sono stati ritrovati lungo diverse coste italiane. Il primo avvistamento è avvenuto a Rosolina, in provincia di Rovigo, ma il fenomeno si è esteso rapidamente, raggiungendo la Puglia, le coste del Mar Ionio e più recentemente la Sicilia.

Questi piccoli cerchi di plastica leggera, flessibile e ricurva, sembrano essere componenti tecnici utilizzati negli impianti di depurazione a biofilm in movimento (MBBR), una tecnologia moderna per il trattamento delle acque reflue.

La denuncia di Archeoplastica e l’origine della dispersione

A lanciare l’allarme è stato Enzo Suma, fondatore del progetto Archeoplastica, che documenta i rifiuti rinvenuti sulle spiagge italiane. Secondo le prime ricostruzioni, la dispersione dei dischetti sarebbe collegata a una perdita in un impianto di depurazione in Alto Adige.

Il materiale sarebbe finito nel fiume Adige, da dove avrebbe raggiunto il Mar Adriatico e iniziato a diffondersi lungo le coste italiane, trasportato dalle correnti marine.

"Stiamo osservando l’arrivo continuo di questi dischetti neri usati come supporto per la biomassa", ha dichiarato Suma a Fanpage.it.

Collaborazione scientifica e analisi ambientali

Data la gravità della situazione, è stata avviata una collaborazione tra Archeoplastica e l’Università di Milano-Bicocca, con l’obiettivo di trasformare un evento negativo in un’opportunità di studio.

Gli obiettivi principali sono:

  • Tracciare il percorso dei dischetti
  • Valutare il grado di inquinamento chimico
  • Stimare il rischio ecotossicologico per la fauna marina

Le analisi verranno effettuate su campioni raccolti da volontari e cittadini, con tecniche avanzate come la spettrometria di massa.

Inchiesta e responsabilità: a che punto sono le indagini

Secondo Suma, la perdita sarebbe avvenuta a gennaio e avrebbe coinvolto un numero limitato di aziende che utilizzano questi componenti. È stata presentata una denuncia al Nucleo Operativo Ecologico (NOE) dei Carabinieri, ma gli aggiornamenti tardano ad arrivare.

L’ARPAV di Rovigo, che potrebbe essere l’interlocutore chiave per le indagini, ha negato contatti con l’azienda coinvolta. Nel frattempo, il NOE di Adria ha iniziato a occuparsi della vicenda.

“Ci chiediamo perché, nonostante il tempo passato, sulle spiagge di Rosolina si trovino ancora centinaia di dischetti”, ha aggiunto Suma.

Cosa fare se trovi dischetti neri in spiaggia

L’Università di Milano-Bicocca, tramite Archeoplastica, ha diffuso istruzioni su come comportarsi in caso di ritrovamento:

  1. Come raccogliere e inviare i dischetti:
  2. Raccogli i dischetti e riponili in una busta chiusa.
  3. Indica data e luogo del ritrovamento, preferibilmente con coordinate GPS.

Spedisci il tutto a:
Francesco Saliu, Ph.D.
DISAT – Università di Milano-Bicocca
Piazza della Scienza 1, 20126 Milano

I dischetti verranno confrontati tra loro e sottoposti ad analisi per contribuire a una ricerca scientifica sulle microplastiche in mare.

"Il contributo dei cittadini è fondamentale per raccogliere dati utili e rappresentativi", ha spiegato Suma.

Un gesto concreto contro l’inquinamento da plastica

Ogni dischetto inviato è un piccolo passo verso una maggiore consapevolezza e un monitoraggio più efficace dell’inquinamento marino. La partecipazione attiva dei cittadini è la chiave per affrontare questa emergenza ambientale.