Disha Ravi, l’attivista per il clima indiana, è stata arrestata con l’accusa di cospirazione contro il Governo

La giovane, che ha appena 22 anni e lavora in un ristorante vegano, è accusata di aver redatto un manuale considerato “sovversivo” di supporto alle rivolte dei contadini locali, già ricondiviso da Greta Thunberg su Twitter.
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Sara Del Dot 16 Febbraio 2021

Ha 22 anni, è un’attivista per il clima tra i fondatori dei Fridays for Future indiani e lavora come impiegata in un ristorante vegano. Crede fortemente nei diritti delle persone e del Pianeta, non si è mai tirata indietro quando c’era l’opportunità di dare una mano. Oggi, la battaglia ambientale di Disha Ravi è stata temporaneamente interrotta in modo ingiusto, violento e insensato.

Perché a causa del suo attivismo e del supporto dato ai contadini indiani in protesta, le autorità nazionali hanno deciso di arrestarla.

Tutto inizia a dicembre 2020, quando i contadini indiani iniziano a sollevare delle proteste contro la modifica di alcune leggi che a loro parere avrebbero comportato una liberalizzazione del mercato interno e uno svantaggio nei confronti delle loro attività in favore delle grandi aziende multinazionali. Da quel momento ha inizio una serie di scontri e tensioni con il Governo che vanno avanti ancora oggi con un bilancio di diversi feriti e anche morti.

A sostegno dei contadini in protesta si erano schierati vari personaggi influenti nel mondo come la cantante Rihanna, la nipote della vicepresidente degli Usa Meena Harris e la stessa Greta Thunberg, che aveva condiviso, sul proprio account Twitter un post contenente un “toolkit”, ovvero un manuale, una "cassetta degli attrezzi" in cui erano contenute istruzioni per supportare la protesta dei contadini indiani. Di questo toolkit, Greta aveva pubblicato una prima versione, poi cancellata, e successivamente ricaricato una seconda. Proprio il primo “toolkit” pubblicato da Greta è stato la leva utilizzata dalla polizia per incriminare e arrestare Disha, ritenuta colpevole di aver contribuito alla sua stesura e quindi accusata di cospirazione e sedizione per dividere il popolo indiano. Ad aggravare la situazione, secondo le autorità governative, è stata anche proprio la diffusione del documento da parte di Greta, che ha consentito di raggiungere tantissime persone nel mondo e il cui contributo è stato visto come un aiuto alle attività sovversive di Disha.

Così, la sera di sabato scorso, la polizia ha prelevato Disha da casa sua di fronte a sua madre portandola in aereo a Delhi, dove è stata portata davanti a un giudice e messa in custodia cautelare per cinque giorni. Nel frattempo per le strade sono state date alle fiamme immagini di Greta Thunberg e di Rihanna, come monito per le persone “esterne” a tenersi alla larga da questioni che riguardano soltanto il territorio e il governo indiano.

Disha dal canto suo ha sottolineato davanti al giudice di non essere stata l’autrice del documento ma di aver contribuito solo alla correzione di due righe. L’accusa però continua a sostenere che lei abbia contatti con frange cospirazioniste e rappresenti una figura importante nelle attività di sovversione in corso contro lo Stato indiano. La polizia afferma che quel manuale “suggerisce un complotto per instaurare una guerra economica, sociale, culturale e regionale contro l’India e disseminare ostilità contro il governo indiano.”

La convinzione delle autorità è che figure come Disha abbiamo come obiettivo quello di dividere in due lo Stato indiano, mentre il fine ultimo dell’attivista come quello di tutti gli altri accusati di sovversione è il supporto ai contadini locali e la battaglia al cambiamento climatico e al riscaldamento globale che presto potrebbero definitivamente distruggere proprio le attività contadine.

E non tutti sono d’accordo con quanto accaduto. Secondo il governatore di Delhi, Arvind Kejriwal, l’arresto di Disha rappresenta un gravissimo attacco alla democrazia.