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Divieto di mangiare carne e uova vicino Palermo per allarme diossina: ecco quali sono i rischi

Lavare molto bene la verdura, mangiare la frutta solo senza buccia ed evitare di mangiare prodotti di origine animale provenienti dall’area vicina alla discarica di Bellolampo a Palermo. È quanto previsto dall’ordinanza emanata dal sindaco del capoluogo siciliano in risposta agli alti livelli di diossina rilevati nell’area dall’Arpa Sicilia. Ecco cosa prevede e quali sono i rischi legati al consumo di prodotti contaminati da diossina.
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Maria Teresa Gasbarrone 31 Luglio 2023

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha emanato un'ordinanza con cui si raccomanda ai cittadini di evitare di assumere alimenti di origine animale, come carne, uova e latticini, provenienti dall'area della discarica di Bellolampo.

L'ordinanza è stata varata in risposta all'allarme diossina, diffuso dall'Arpa, dopo l'incendio che il 24 luglio ha interessato la quarta vasca del sito alle spalle del capoluogo siciliano.

Cosa prevede l'ordinanza

Almeno per 15 giorni, ovvero fino a Ferragosto, chi vive o soggiorna a Palermo e nei comuni limitrofi di Torretta e in parte di Capaci dovrà rispettare regole alimentari eccezionali per evitare il rischio di assumere alimenti contaminati da diossina.

Il provvedimento riguarda un'area di circa quattro chilometri, dove si trovano i quartieri popolari di Cruillas, Cep e Borgo Nuovo –  circa 64 mila abitanti -, ma anche il Comune di Torretta con 4.300 abitanti e una parte di Capaci che conta 11.500 residenti in totale. Dovranno attenersi all'ordinanza anche i residenti delle villette situate lungo la strada che porta a Bellolampo, circa 600 persone.

I prodotti ortofrutticoli coltivati nell'area interessata dovranno essere lavati molto accuratamente, mentre la frutta dovrà essere mangiata solo senza buccia.

Per quanto riguarda i prodotti di derivazione animale – carne, uova e latticini – prodotti in data successiva al 24 luglio sono da evitare così come l'uso di mangimi e foraggi, provenienti dalle zone indicate nel testo dell'ordinanza.

Il Comune di Palermo ha anche previsto operazioni speciali di pulizia e lavaggio per tutte le superfici stradale e gli spazi aperti confinanti (pubblici e privati) presenti nell'area.

I rischi per la salute della diossina

A segnalare la presenza di diossina nell'aria di Palermo è stata l'Arpa Sicilia, in base ai dati rilevati dopo l'incendio nella discarica di Bellolampo.

"I risultati ottenuti – ha sottolineato l'Arpa – riflettono la formazione di diossine e furani e la loro presenza in aria ambiente, che costituisce un dato da attenzionare in termini di potenziale ricaduta sugli altri comparti ambientali. I valori di concentrazione riscontrati sono indicativi della presenza di una fonte emissiva locale".

La diossina è difatti una sostanza chimica altamente pericolosa per l'uomo. Con il termine "diossine" – spiega l'Istituto superiore di sanità – si indica comunemente un gruppo di sostanze (le policlorodibenzodiossine, i policlorodibenzofurani, e alcuni policlorobifenili anche conosciuti con le rispettive sigle: PCDD, PCDF e DL-PCB) che hanno caratteristiche chimiche, fisiche e tossicologiche tra loro molto simili.

L'esposizione limitata nel tempo ma ad alti livelli di diossine, detta "acuta" – per intenderci quella che può essere conseguenza di grandi  incendi – , può causare effetti sulla salute umana anche gravi come:

  • malattie della pelle (come la cloracne, che si manifesta con eruzioni cutanee e pustole simili all'acne giovanile, localizzate su tutto il corpo, che possono persistere per anni, lasciando cicatrici permanenti);
  • alterazioni delle funzioni del fegato;
  • difficoltà nel metabolismo del glucosio.

Ad alte concentrazioni, la diossina è cancerogena per l'uomo e può provocare anche:

  • tumori, tra cui linfomi, cancro ala fegato e alla mammella
  • malattie della tiroide
  • endometriosi,
  • diabete
  • danni al sistema immunitario, emopoietico e riproduttivo

L'esposizione a dosi più basse di diossine, ma per periodi di tempo più lunghi (cronica), può:

  • provocare danni sia al sistema immunitario che a quello endocrino;
  • interferire con l’equilibrio fisiologico degli ormoni tiroidei e steroidei (azione da interferenti endocrini);
  • determinare effetti sullo sviluppo del feto, quando l'esposizione avviene durante la gravidanza (esposizione prenatale) o nelle fasi immediatamente successive alla nascita (esposizione postnatale).

Fonti |Iss; Ansa

Credits: Foto di Vigili del fuoco Palermo