Dobbiamo smettere subito di usare le fonti fossili, ha detto l’Iea

Un report dell’International energy agency, tradizionalmente conservatrice in campo energetico, ha mostrato l’impellenza di un cambio di passo. Limitare la crisi climatica potrebbe essere ancora possibile, a patto di agire immediatamente.
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Gianluca Cedolin 28 Maggio 2021

Contenere l'aumento delle temperature per il 2100 entro 1,5 gradi rispetto all'era pre-industriale, come previsto dagli accordi di Parigi, sarebbe ancora possibile, ma dovremmo immediatamente smettere di investire, sviluppare e utilizzare i combustibili fossili, dal carbone al petrolio fino al gas. Lo ha detto il report Net Zero by 2050 dell'International energy agency (Iea), il maggior istituto di previsione energetica al mondo. Come ha scritto Domani, proprio la fonte aumenta l'importanza di questo studio: dalla sua fondazione, avvenuta nel 1974, l'Iea ha sempre avuto posizioni molto conservatrici in tema di transizione energetica, tanto che anche l'anno scorso parlava ancora di gas e fino a pochi anni fa difendeva il petrolio.

Quest'anno invece, complice la direzione dell'economista turco Fatih Birol, sensibile al tema della crisi climatica, l'International energy agency ha decisamente svoltato, pubblicando un'esauriente road map che contiene oltre quattrocento passaggi da completare per rendere il mondo climaticamente neutrale entro il 2050. Il primo, fondamentale, riguarda la transizione energetica: il settore, responsabile di circa tre quarti delle emissioni di gas serra, va rivoluzionato immediatamente, smettendo con le fonti fossili e investendo unicamente in quelle rinnovabili.

Un passaggio drastico, certo, con implicazioni importanti in termini di produzione di energia e di perdita di posti di lavoro. Secondo il report dell'Iea, tuttavia, i benefici derivanti dall'investimento nel solare, nell'eolico e nelle altre fonti rinnovabili saranno nettamente superiori: Net Zero by 2050 parla di trenta milioni di lavori creati e di una crescita annuale dello 0,4 per cento del Pil globale.

«La nostra road map mostra che le azioni necessarie da svolgere subito per azzerare le emissioni entro il 2050 sono ancora possibili – ha detto il direttore dell'Iea, Birol -. La grandezza e l'imminenza dell'obiettivo (combattere la crisi climatica e limitare il riscaldamento globale entro il grado e mezzo) rendono la sfida difficilissima. La strada tracciata dall'Iea verso un futuro luminoso chiede una storica crescita degli investimenti nel settore delle energie pulite, in grado di creare milioni di nuovi lavori e una crescita economica mondiale Servono azioni politiche forti e credibili».