Professoressa dell’Università di Bologna minacciata: parole di intimidazione e zampa di animale in una lettera anonima

“Rescigno hai già perso. Ora vattene dal dipartimento, puoi farti male”. Così si legge nell’inquietante lettera ricevuta da Francesca Rescigno, professoressa associata di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Bologna, alla vigilia dell’ultima prova per diventare docente ordinario.
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Maria Teresa Gasbarrone 26 Giugno 2023

Poche parole di avvertimento e la zampa recisa di un animale, probabilmente una volpe, chiuse in una lettera in busta chiusa, come le tante che i suoi studenti le lasciano nella cassetta apposita del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Bologna, per consegnarle tesi di laurea o altri lavori da rivedere

È questa l'inquietante missiva che Francesca Rescigno, professoressa associata di Istituzioni di diritto pubblico all'Università di Bologna, ha trovato la mattina del 20 giugno nella cassetta di palazzo Hercolani, in pieno centro a Bologna.

Intimidazione palese

Una lettera che parla chiaro, troppo: un'intimidazione in piena regola, che ha spinto la professoressa Rescigno a denunciare il fatto il giorno stesso

"Rescigno hai già perso. Ora vattene dal dipartimento, puoi farti male". Si legge nella lettera, e poi la zampa di animale morto a rendere il tutto ancora più evidente. Una lettera arrivata, come poi ha spiegato la docente, non in un momento qualsiasi, ma alla vigilia dell'ultima prova del concorso per diventare professore ordinario.

Sulle ragioni dell'atto Rescigno ha più di un sospetto, come ha spiegato ai microfoni del TgR Emilia-Romagna, spiegando come in questi anni si sia occupata di temi che definisce "scomodi": non solo i diritti degli animali, ma anche altri argomenti che evidentemente non sono graditi a tutti, nello specifico i diritti della comunità Lgbtq+ e quelli delle donne.

La decisione della docente

Nonostante la notizia sia diventata di dominio pubblico solo oggi, dopo sei giorni dal ritrovamento della lettera incriminata, la professoressa aveva sporto denuncia contro ignoti alla polizia, che ora sta svolgendo le indagini del caso.

Prima di diffondere anche pubblicamente l'accaduto, Rescigno ha infatti voluto aspettare di sostenere l'ultima prova del concorso e conoscerne l'esito – a favore di una sua collega -, sebbene avesse comunque già anticipato la sua decisione di lasciare l'università bolognese.

A spingerle a decidere di chiedere il trasferimento è stata però anche quella che la docente ha percepito come una scarsa solidarietà da parte delle istituzioni.

A rincuorarla però sono state le numerose attestazioni di stima e solidarietà ricevute da colleghe e studenti.

Al coro di voci a sostegno della docente minacciata si è è aggiunta, una volta concluso il concorso, anche quella dello stesso rettore dell'Università di Bologna, Giovanni Molari, che ha definito l'episodio un atto "gravissimo" e "inqualificabile". Così come ha ribadito solidarietà alla collega il direttore del dipartimento di Scienze politiche e sociali Filippo Andreatta.