Dopo 130 anni i condor tornano nel nord della California grazie ai nativi americani

Il condor nell’Ottocento era molto diffuso in California, ma bracconaggio, avvelenamento da piombo e degrado degli habitat lo hanno spinto sull’orlo dell’estinzione. Lo Yurok Condor Restoration Program – dal nome della tribù che lo promuove – ha l’obiettivo di ripopolare la specie in due decenni.
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Martina Alfieri 23 Settembre 2022

Il condor è il volatile più grande che abita i cieli del Nord America ed è anche, insieme all’aquila, quello più iconico. A partire dall’Ottocento la popolazione di questi uccelli si è fortemente ridotta, tanto che si considera che siano scomparsi da alcune zone della California da circa 130 anni. Oggi un programma di ripristino – lo Yurok Condor Restoration Program – guidato dalla tribù indigena Yurok e da alcune agenzie governative – ha l’obiettivo di riportare la specie, nel corso di 20 anni, nei paesaggi naturali del Pacifico nord-occidentale a partire dal Redwood National Park.

Il Gymnogyps californianus, il condor della California, ha un aspetto maestoso e temibile ed è storicamente tra i protagonisti della simbologia e della mitologia delle popolazioni native americane. La sua apertura alare, che può raggiungere i tre metri, gli consente di volare per diversi chilometri senza sbattere le ali, ed è in grado, con il becco, di fare a brandelli anche la carne delle balene. Tuttavia i condor non cacciano le loro prede ma, com’è noto, si nutrono solamente di carcasse di animali, sono cioè saprofagi.

Nel 2007 è partito, in California, un primo programma di recupero che ha consentito l’introduzione di 144 condor nel sud dello Stato. Ora invece, grazie all’impegno della tribù Yurok, la popolazione verrà ricostituita anche nel nord della California:

Il ritorno del Prey-go-neesh (il condor californiano) è di vitale importanza per gli Yurok e per molte altre culture indigene del Nord America occidentale. L'obiettivo dell'Northern California Condor Restoration Program (NCCRP) è quello di contribuire al recupero della specie attraverso la creazione di una popolazione di condor fiorente e autosufficiente nella California settentrionale e nel più ampio nord-ovest del Pacifico”, si legge sulla pagina Facebook del NCCRP.

Tra le cause del declino della specie, oltre al progressivo degrado degli habitat e al bracconaggio, ci sarebbe anche l’avvelenamento da piombo: i condor, nutrendosi di carcasse abbandonate dai cacciatori, avrebbero ingerito frammenti di munizioni che avrebbero provocato la loro morte. La Lista Rossa della Iucn considera il condor californiano tra le specie in pericolo critico (CR), a un passo dall’estinzione. Per questo il programma di ripristino attivato dai nativi nel nord della California riveste un ruolo ancora più importante.