Al buio, detenuti in piccole gabbie metalliche con le sbarre arrugginite, sottoposti a continue sofferenze. Degli orsi non dovrebbero mai vivere in queste condizioni. Per Xuan e Mo, due esemplari di orso tibetano (conosciuto anche come orso della luna), il calvario è durato ben 17 anni. Dal 2004 si trovavano infatti rinchiusi nello scantinato di un negozio di abbigliamento in Vietnam, dove venivano utilizzati per estrarre la loro bile.

Ma perché una simile crudeltà? Devi sapere che per la medicina tradizionale asiatica l'acido ursodesossicolico ricavato dalla bile d'orso vanta proprietà terapeutiche per il trattamento di patologie relative al fegato e alla cistifellea, e viene anche impiegato per la produzione di pomate contro le emorroidi. Tra l'altro, grazie ai progressi della tecnologia è possibile ricreare questa sostanza artificialmente. La legge vietnamita vieta il commercio di prodotti a base di bile d'orso, eppure sono numerose – denunciano gli animalisti – le cosiddette "fattorie della bile" che operano clandestinamente nel Paese, come anche, più in generale, nel sud-est asiatico e in Cina.

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Dopo 17 anni di dura prigionia, però, la storia di Mo e Xuan ha preso una piega positiva: i volontari Four Paws International, organizzazione che si batte per i diritti degli animali, sono infatti riusciti a liberare i due plantigradi dal loro carcere e portarli nel santuario per orsi di Ninh Binh (sempre in Vietnam), gestito dall'ong stessa. Dai primi controlli dei veterinari è emerso che entrambi soffrono di problemi alla cistifellea a causa delle violenze che hanno subito durante l’estrazione della bile, oltre a essere sottopeso e a manifestare segni di apatia. Ora si spera che per Mo e Xuan si apra un nuovo capitolo della loro vita, dove potranno finalmente vivere da orsi senza l'interferenza umana.