
Degli incendi in Australia non si parla più tanto, eppure l’emergenza è tutt’altro che finita. Dopo che le fiamme per mesi hanno distrutto foreste, spazzato via centri abitati e compromesso interi ecosistemi, infatti, gran parte della costa dell’isola è da recuperare e ricostruire. Inoltre, gli animali sopravvissuti agli incendi non è detto che siano salvi una volta per tutte.
Se le stime di animali morti negli incendi si sono aggirate attorno al miliardo, sono altrettante le creature superstiti che tuttavia si sono ritrovate ferite, ustionate, senza casa, cibo o acqua. E proprio per garantire la sopravvivenza di questi animali ancora in vita ma chiaramente in difficoltà, sono diverse le realtà che hanno deciso di partecipare unendo le competenze più svariate.
Douglas Thron, ad esempio, è un americano della San Francisco Bay Area e nella vita si occupa di riprese aeree realizzate con i droni. Douglas, oltre a essere un bravo videomaker, è anche un attivista e ha scelto di mettere le sue competenze al servizio di associazioni ed enti che operano sul territorio australiano. Così, grazie alle sue telecamere volanti a infrarossi, Douglas riesce a individuare facilmente animali in difficoltà, da recuperare e salvare nel minor tempo possibile, risparmiando agli operatori ore ed ore di ricerche.
Thron utilizza un drone con due lenti, una a infrarossi e una con dotata di un potentissimo zoom. In questo modo può individuare ancora più velocemente un koala sopra un albero o un canguro nascosto tra i cespugli, e grazie allo zoom può capire rapidamente di che tipo di assistenza l’animale potrebbe avere bisogno, ad esempio se ha le zampe bruciate, se è disidratato o ferito. A quel punto, grazie al GPS è possibile coordinare i soccorsi degli operatori.
Se l’animale individuato non è ferito, poi, la sua presenza viene segnalata comunque per dare la possibilità di verificare se ci sia una colonia ancora in vita ed eventualmente aiutarne la sopravvivenza con cibo o acqua.