
Sarà tropicale e avrà quel tocco esotico eppure la noce di cocco è un frutto molto apprezzato ogni angolo del mondo e che si trova facilmente anche sulle nostre tavole. Vero?
Moltissimi la amano per la sua polpa e soprattutto per il suo latte con cui si possono preparare tantissime ricette come zuppe, soprattutto quelle dal gusto orientale, ma anche vellutate e altre buonissime preparazioni vegane.
Bene: ma che farne della sua buccia? O meglio dove va buttata? Tieni a mente che la scorza esterna della noce di cocco, che viene comunemente chiamata buccia, è composta da tre strati principali: l'esocarpo, il mesocarpo e l’endocarpo.
L’esocarpo è quello più esterno, sottile e liscio, mentre il mesocarpo è fibroso e spesso, noto anche come "coir" o fibra di cocco. L'endocarpo è il guscio duro che protegge la polpa interna.
La buccia della noce è dura e tutti e tre questi strati hanno lo scopo di proteggere il seme interno alla noce e garantire la sopravvivenza del frutto durante la sua caduta e dispersione.
La domanda su dove conferire questa scorza, dunque, è fondamentale e la risposta è tutt’altro che scontata.
Potrebbe sembrare facile: si tratta di un rifiuto organico e quindi va gettato nell’umido insieme agli altri scarti alimentari. E invece…
La buccia di una noce di cocco infatti ha una composizione fibrosa, molto dura e quindi estremamente resistente ai processi di degradazione. Per questo, a differenza di quello che potresti pensare, non può dunque essere smaltita nell’umido.
In molti comuni, la buccia del cocco infatti deve essere conferita nell'indifferenziato. Tuttavia, se consumi grandi quantità di questo frutto ti consiglio di verificare in maniera precisa le specifiche indicazioni del tuo comune di residenza, poiché le regole di smaltimento possono variare.
So che potresti far fatica a crederci, quindi ti spiego meglio perché la buccia del cocco non va buttata nell’umido. Le ragioni sono principalmente due.
Prima di tutto, considera che la buccia della noce di cocco è composta da fibre molto resistenti che impiegano molto tempo a decomporsi. Questo significa che il processo di compostaggio è decisamente più lento: gettare la scorza nell’umido può dunque creare problemi negli impianti di trattamento dei rifiuti organici.
Inoltre, devi tenere a mente che la buccia del cocco occupa molto spazio e la sua durezza può rappresentare un pericolo per i macchinari utilizzati durante i processo di compostaggio.
Quando mangi il cocco e ti ritrovi con la sua buccia, dunque, c’è una cosa che devi fare, ovvero conferirla correttamente nella raccolta indifferenziata e un’altra che invece potresti fare. Prima di buttarla, cioè, potresti considerare di riutilizzarla in maniera creativa. Per esempio: