
Carenza di materie prime, potenze economiche che si armano, costruendo filiere in grado di riciclare ogni materiale, prezzi alle stelle per oggetti che prima pagavamo pochi euro. Cosa sta succedendo? Nulla di così particolare, semplicemente quello che prima era disponibile in abbondanza ora è sempre più raro. Stiamo parlando delle materie prime con cui si fabbricano i RAEE, ovvero i Rifiuti Elettrici ed Elettronici.
Detta così ci sembra una cosa astratta, ma in realtà tutto quello di cui ti sto parlando si trova proprio in casa tua. I RAEE infatti sono anche i cavi elettrici dei tuoi dispositivi elettronici, come il telefono o il tablet. Stiamo parlando di una vera e propria miniera di materie prime nascosta nelle case di tutti gli italiani. Si tratta di metalli preziosi ed elementi utili alla realizzazione di tantissime applicazioni tecnologiche in vari settori (energie rinnovabili, mobilità elettrica, aerospazio, digitale), la cui produzione è concentrata per ragioni geologiche in alcune zone della superficie terrestre.
Rendersi indipendenti da Paesi terzi per quanto riguarda l’approvvigionamento di materie prime critiche, è considerato un obiettivo strategico anche dall’Unione Europea. Un contributo al rafforzamento di questa indipendenza può venire dal recupero a fine vita dei prodotti tecnologici che, se correttamente raccolti e riciclati, possono contribuire a raggiungere questo obiettivo, con significative ricadute economiche, sociali e ambientali.
Tra quelle a maggior rischio di fornitura vi sono le Terre Rare leggere e quelle pesanti: basti pensare che il 98% delle Terre rare europee arriva dalla Cina, così come il 98% del borato arriva dalla Turchia o il 71% del platino che è di produzione sudafricana.
I cavi rotti dei dispositivi elettronici non vanno buttati nella spazzatura indifferenziata. Come ti ho spiegato prima, sono considerati Rifiuti Elettrici ed Elettronici (RAEE) e devono essere smaltiti correttamente per evitare di inquinare l'ambiente. Dove buttarli quindi? Ecco le soluzioni: