È una specie aliena e le sue spine sono velenose: se avvisti questo pesce, comportati così

Il pesce scorpione è una specie marina aliena, nota soprattutto per la sua capacità di mimetizzarsi nell’ambiente e le sue spine velenose. Siccome ha una carne pregiata e commestibile lo puoi trovare sui banchi dei mercati ma bisogna maneggiarlo con attenzione anche perché il suo veleno resta attiva anche 24-48 ore dopo la sua morte. Se punti, può provocare dolore, gonfiore e sintomi come nausea, vomito e difficoltà respiratorie. In rari casi può anche risultare fatale.
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Kevin Ben Alì Zinati 13 Agosto 2024

Il pesce scorpione è un animale marino noto soprattutto per le sue spine velenose e la sua capacità di mimetizzarsi nell’ambiente che lo circonda.

Appartenente alla famiglia degli Scorpaenidae, lo si può ritrovare in diverse acque del mondo come il mar Mediterraneo e l'oceano Atlantico. Diversi esemplari sono stati segnalati anche in Italia, specialmente nelle acque calabresi.

Si tratta comunque di una specie aliena, originaria cioè del mar Rosso e introdotta artificialmente dall’uomo in diverse parti del Pianeta che, di fatto, sono diventate il suo nuovo habitat. Favorita poi dall’aumento delle temperature, si sta velocemente espandendo verso ovest.

Come racconta Ispra, si tratta di una tra le specie più invasive al mondo, nota per aver invaso gran parte delle coste Atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici.

Perché è pericoloso

Il pesce scorpione vive principalmente sui fondali rocciosi e tra le barriere coralline ed è commestibile. La sua carne è infatti pregiata ma maneggiarla è tuttavia estremamente pericoloso. Sulle pinne dorsali, anali e pelviche infatti presenta spine velenose, molto lunghe e sottili che possono pungere provocando danni anche gravi a chi la subisce: in rari casi può anche risultare fatale.

Il veleno è utilizzato principalmente per difesa contro i predatori, ma può rappresentare un serio pericolo per i subacquei e i bagnanti che accidentalmente entrano in contatto con le sue spine. Una puntura può causare dolore intenso, gonfiore e, in alcuni casi, sintomi come nausea, vomito e difficoltà respiratorie.

Con il pesce scorpione serve la massima attenzione anche quando è morto. Il suo veleno resta attivo dalle 24 alle 48 ore dopo la sua morte, rendendolo quindi una specie pericolosa per l’uomo anche diverse ore dopo la sua uccisione, quando per esempio lo si ritrova sul banco di un mercato.

Cosa fare se lo avvisti

Se dovessi incontrarlo durante un’escursione subacquee o facendo il bagno, la prima cosa da fare è mantenere la calma, senza cercare di toccare o disturbare il pesce. Come gran parte dei pesci, anche questo non è aggressivo per natura ma attacca solo se provocato o minacciato.

Cerca dunque di allontanarti il più in fretta possibile senza pero disturbarlo o infastidirlo. Soprattutto pero non tentare di rimuoverlo. Se il pesce scorpione si trova in un’area frequentata da bagnanti, piuttosto segnala la sua presenza alle autorità locali o ai responsabili della sicurezza della spiaggia.

Tieni anche a mente che il pesce scorpione, insieme ad atri esemplari marini come il pesce palla maculato e i pesci coniglio, è oggetto di diverse campagne volte ad aumentare la sensibilizzazione dei cittadini sulla potenziale pericolosità delle specie aliene.

Questi progetti promuovono la cosiddetta Citizen Science e dunque invitano te e tutti i cittadini che dovessero entrare in contatto con questo pesce o avvistarlo a segnarne la presenza inviando segnalazioni foto o video direttamente ai ricercatori.

Una di queste campagna per esempio si chiama “Attenti a quei 4!” Ed è patrocinata dai Ministeri dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Salute e dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto – con la collaborazione di ISPRA, CNR ed il progetto AlienFish.

Se invece dovessi venir punto da un pesce scorpione, prima di tutto mantieni la calma e cerca di rimuovere le eventuali spine utilizzando delle pinzette e facendo molta attenzione.

Potresti poi immergere la zona colpita in acqua calda: per ridurre il dolore e neutralizzare il veleno ma la cosa più importante e prioritaria da fare è sicuramente rivolgerti a un medico, anche se i sintomi sembrano lievi.

Fonte | Ispra