
Se la risposta è "no", ti aiutiamo noi. Per prima cosa, devi sapere che si celebra ogni anno, l'ultimo sabato di marzo. L'iniziativa è partita a Sidney nel 2007, come evento simbolico organizzato dal WWF per protestare contro un governo disattento sulle questioni ambientali.
Niente di troppo impegnativo, ma può fare una grande differenza. Per partecipare, devi solo spegnere tutte le luci per un'ora. Più esattamente, dalle 20:30 alle 21:30 di oggi. Si può aderire come persone singole, o anche come città. Sono moltissimi i monumenti che si sono spenti negli anni precedenti: Colosseo, Golden Gate Bridge, Sidney Harbour Bridge, la Torre di Taipei in Giappone, San Pietro, e così via.
Questa è la domanda più ricorrente che viene fatta quando si parla di questo evento. E la risposta è: assolutamente no. Non risolve i problemi ambientali. Tuttavia, l'Earth Hour non si ferma solo all'azione simbolica – alla quale, comunque, va riconosciuto il valore educativo – di rimanere al buio per risparmiare energia e aiutare l'ambiente. È diventato uno dei più importanti appelli alla sostenibilità su scala globale e ha guidato importanti cambiamenti legislativi, sfruttando il potere dell'azione collettiva. Basti pensare che, già nel 2008, i partecipanti hanno superato i 50 milioni, rispetto ai 2,2 milioni dell'anno precedente. Nel 2009, quindi a soli due anni dalla nascita della campagna, ha battuto tutti i record, "diventando l'evento più partecipato al mondo".
Quello che ti dovrebbe interessare davvero, però, è che l'Earth Hour ha raggiunto obiettivi come:
Questi sono solo alcuni dei risultati ottenuti grazie a quest'iniziativa nel corso del tempo. Quindi, pur non risolvendo tutti i problemi ambientali, è una parte della soluzione. Quest'anno partecipa anche tu!