
Quest'anno l'Earth Overshoot Day cadrà il 2 agosto, più tardi rispetto all'anno scorso quando la stessa ricorrenza era caduta il 28 luglio. Cinque giorni più in là rispetto al 2022. La prima cosa che potrebbe venirti in mente è: "ma allora stiamo facendo progressi". La tua affermazione è parzialmente vera, molto dipende infatti dalla precisione dei nuovi strumenti che utilizziamo per calcolare la data e dai nuovi criteri inseriti quest'anno.
Per ogni nazione, e per la Terra, il calcolo della ricorrenza viene fatto utilizzando i dati del National Footprint and Biocapacity Accounts. L'Earth Overshoot Day, come sai, segna il momento in cui la domanda di risorse biologiche da parte dell'umanità supera la capacità della Terra di rigenerarle entro quello stesso anno. A tal proposito, la Slovenia è il primo Paese dell'UE a includere l'impronta ecologica nella sua strategia di sviluppo nazionale.
Secondo il Global Footprint Network, "la tendenza si sta appiattendo ma è ancora lontana dall'invertirsi". Questo accade secondo l'organizzazione da almeno cinque anni, anche se è difficile stabilire se ciò dipenda dalle politiche di decarbonizzazione o dal rallentamento dell'economia.
L'apparente ritardo di cinque giorni infatti, rispetto all'anno scorso, non è tutta una buona notizia: i veri progressi ammontano a meno di un giorno, spiega il GFT. I restanti quattro giorni dipendono dall'integrazione di set di dati migliorati nella nuova edizione dei conti. Sono ancora troppo timidi i tentativi di riduzione dell'overshoot, dato che, per stare al passo con gli obiettivi delle Nazioni Unite sulla riduzione delle emissioni di CO2 del 43% entro il 2030 (rispetto al 2010), dovremmo spostare questa data di 19 giorni all'anno per i prossimi sette anni.
Come fare per spostare l'Earth Overshoot Day più in là? Attraverso politiche pubbliche e con il nostro impegno. Come emerge dalla campagna #Movethedate del sito: