
Auckland, città più popolosa e trafficata della Nuova Zelanda, ha bisogno di misure drastiche per combattere l’inquinamento da CO2. Per questo motivo, il sindaco Phil Goff ha annunciato una serie di azioni indirizzate a migliorare la qualità dell’aria della città e le condizioni dell’ambiente urbano. Tra queste, ha fatto notizia la scelta di introdurre dal 2022 una “tassa climatica”, che colpirà solamente i proprietari di case a Auckland.
La nuova tassa costerà ai cittadini 1.10 dollari neozelandesi alla settimana, e servirà a coprire i costi della piantumazione di 15.000 piante autoctone nell’area urbana e 4.000 alberi per nuove foreste. Aiuterà inoltre a favorire la decarbonizzazione dei mezzi di trasporto pubblici, come la flotta di traghetti, e a migliorare la rete di piste ciclabili e i percorsi pedonali.
“Le emissioni di Auckland non sono lontanamente in linea con il nostro obiettivo di ridurre le emissioni del 50% entro il 2030", ha affermato il sindaco Goff, come riporta il Guardian. "Anche quando il Covid-19 cesserà di essere una grande minaccia per noi, ci sarà la crisi continua causata dal cambiamento climatico. Non possiamo permetterci di rimandare ancora le azioni necessarie per evitare un disastro climatico".
L’amministrazione stima che, con il contributo dei cittadini, si potrà attuare un ambizioso piano di azioni ambientali – Climate Action Plan – da circa 1 miliardo di dollari per cercare di avvicinarsi il più possibile agli obiettivi dell’Agenda 2030. La nuova tassa climatica dovrebbe consentire di raccogliere 574 milioni di dollari in 10 anni e sarà sfruttata come leva per sbloccare altri 471 milioni di dollari dal governo centrale e da altre fonti; dopo una consultazione pubblica ad inizio 2022, la misura dovrebbe entrare in vigore a partire dal luglio del prossimo anno.
Diverse città del mondo hanno già sperimentato delle forme di tassazione dedicate al clima. La particolarità del caso di Auckland è quella di legare l’incremento delle imposte a un piano di azioni concrete, che giustifichi anche agli occhi dei cittadini la scelta e che dimostri l’impegno che finalmente la città ha deciso di dedicare alla causa ambientale. Infatti, sebbene la Nuova Zelanda non sia complessivamente tra i paesi che più inquinano, secondo l’ultimo studio realizzato da Carbon Brief, il paese è tra i primi per emissioni totali pro capite dal 1850 a oggi a causa della massiccia deforestazione.