Ecco Prisma, il satellite italiano che monitorerà dallo spazio la salute ambientale della Terra

Un satellite tutto italiano in grado di analizzare la composizione fisico-chimica di ogni materiale presente sul Pianeta. Si chiama Prisma, è in orbita dal 22 marzo 2019 e nei prossimi cinque anni fornirà informazioni dettagliate sullo stato di salute ambientale della Terra, consentendoci di saperne di più e di prevenire e gestire eventuali emergenze.
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Sara Del Dot 2 Aprile 2019

Cambiare prospettiva è il modo più efficace per avere una visione più completa di cosa sta accadendo intorno a noi. E la prospettiva migliore, naturalmente, è quella dall’alto. Quando raggiungi la cima di una montagna, o più semplicemente guardi dal finestrino di un aereo appena decollato, ti accorgi subito che alcuni aspetti del territorio che ti circonda non potresti mai notarli da un punto di vista meno “elevato”. Mentre ti trovi in alto, infatti, hai a disposizione una visione più ampia, comprensiva, completa. E, di conseguenza, acquisisci una conoscenza in più su ciò che vedi. Immagina poi se riuscissi anche ad avere a disposizione una sorta di scheda dettagliata riguardante ogni elemento che stai guardando da lassù. A quel punto, oltre a una conoscenza approfondita, avresti anche il potere di cambiare le cose.

Proprio per questo motivo, il 22 marzo 2019, è stato lanciato in orbita Prisma, il primo satellite che consentirà di monitorare e raccogliere dati sullo stato di salute ambientale del Pianeta Terra.

Prisma è infatti dotato di un sensore ottico iper-spettrale innovativo che consentirà di rilevare informazioni chimico-fisiche dettagliate su ogni elemento presente sulla Terra. E come? In pratica, ogni materiale è dotato di una propria firma spettrale, composta da una combinazione unica di colori chiamati bande spettrali, che rappresenta una sorta di carta d’identità chimico-fisica contenente tantissime informazioni. Ecco, Prisma riuscirà a vedere e decifrare questa firma e quindi a trasmettere alla terra un patrimonio di dati mai visto prima. In questo modo, sarà possibile conoscere in tempo reale lo stato di salute delle foreste, il livello di inquinamento degli oceani, la qualità dell’aria di ogni città. Una conoscenza mai raggiunta nella storia, che comporterà delle ricadute notevoli a livello di sviluppo industriale e di ricerca scientifica, oltre a consentire una gestione molto più consapevole delle risorse naturali, dell’energia raccolta e di eventuali emergenze.

Questo innovativo strumento dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), porta una firma tutta tricolore: infatti, è stato realizzato da OHB Italia e Leonardo, con un investimento complessivo di 126 milioni di euro. Il lancio è avvenuto alle 2.50 ora italiana dalla base spaziale europea di Kourou, nella Guiana francese, a bordo del lanciatore italiano Vega. Nel corso dei prossimi mesi, Prisma affronterà vari test e prove per diventare completamente operativo a giugno di quest’anno e iniziare la sua missione, che durerà cinque anni. Noi non dobbiamo fare altro che aspettare e sapere che, dall’alto, qualcuno ci osserva e ci dà una mano a proteggere il Pianeta (e quindi noi stessi).