Elena, la 15enne che spiega su Instagram come i piccoli gesti possano salvare il mondo: “Zero waste è uno stile di vita”

Elena, 15 anni, è un’instagrammer che racconta come nel suo piccolo cerca di ridurre i rifiuti e migliorare l’ambiente. Ci ha raccontato come e perché ha deciso di condividere con gli altri le sue azioni.
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Emanuele La Veglia 7 Maggio 2020

"Tutti possiamo lottare per un futuro migliore". Avrai sentito spesso questa frase, ma con la storia di oggi voglio dimostrarti come spesso basta poco per rendere più abitabile il mondo in cui viviamo.

Due anni fa Elena era ancora alle scuole medie ma dentro di lei è scattata una voglia matta di fare qualcosa per il pianeta. Oggi ha un account Instagram e un canale Youtube dove racconta i suoi comportamenti sostenibili. A tavola, nelle azioni di tutti i giorni @elezerowaste dimostra come già a 15 anni si può fare la differenza, soprattutto ora che siamo in casa per l'emergenza sanitaria.

Come spieghi ai tuoi coetanei che significa zero waste?

Zero waste per me è uno stile di vita che ha lo scopo di ridurre i rifiuti prodotti pensando agli effetti delle nostre azioni.  Io spiego sempre i perché delle mie azioni. All'inizio ciò che non si conosce può suscitare paura ma poi, leggendo un po' di informazioni, le persone capiscono che la mia non è una vita di privazioni. Anzi, è parecchio gratificante sapere di poter aiutare con le nostre azioni a rendere il mondo un posto migliore.

C'è però chi pensa che non bastino i piccoli gesti a salvare il mondo. Tu cosa rispondi?

Cerco di dimostrarlo ad esempio usando la borraccia, evitando gli oggetti monouso. Mi si potrebbe dire che se io smetto di comprare le bottiglie di plastica non faccio la differenza. Però se consideriamo tutte le persone che sul mio esempio smettono di acquistare l'acqua nella plastica, la differenza si vede eccome. Un altro esempio: avendo un'alimentazione vegana io produco 4,3 kg di gas serra in meno rispetto a chi mangia la carne e non pensa di fare la differenza. E potrei andare avanti per ore.

Una colazione tipo di Elena: vegana, ma senza rinunciare al gusto.

Come hai capito di dover fare qualcosa per l'ambiente?

Fin da piccola sono stata un'amante della natura. A 12 anni sono diventata vegetariana perché non volevo sostenere gli allevamenti e da lì ho iniziato a vedere dei video sullo zero waste. Poi ho deciso di fare la mia parte. Sono due anni che cerco di ridurre i rifiuti. Non volevo guardare il mondo mentre veniva maltrattato dall'uomo, ma ho provato a mettermi in gioco per invertire la rotta.

C'è un episodio che ti ha particolarmente colpito nella tua attività in campo e sui social?

Una volta, mentre ero ad un allenamento, una ragazza aveva scoperto che ero vegana. Ancora mi ricordo il suo sguardo disgustato. Poi ha iniziato a tartassarmi con domande e per giorni ho iniziato a raccontarle tutto quello che sapevo sull'argomento. Ora è vegetariana e cerca anche lei di ridurre i rifiuti.

Il sole continua a splendere, questo non basta per tirare fuori un sorriso?

Prima del coronavirus ti dividevi tra scuola, teatro, scout e sport. In questo periodo cosa ti dà l'energia per restare allegra e positiva?

Resto positiva perché so che la vita non si è fermata, tutto va avanti anche se in modo diverso. Il sole continua a splendere, questo non basta per tirare fuori un sorriso? È normale avere dei momenti "no" ma l'importante è focalizzarsi su ciò che possiamo fare e su ciò che abbiamo davanti. Il segreto è dedicarsi a ciò che ci fa stare bene imparando ad apprezzare le piccole cose che non sempre notiamo, presi dalla nostra vita frenetica.

Shampoo solido, un’idea no waste

Ora sei al secondo anno di liceo. Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

Mi piacerebbe tantissimo fare un anno all'estero per ampliare i miei orizzonti, scoprire una nuova cultura e conoscere meglio un'altra lingua. Poi vorrei continuare a coltivare le mie passioni attuali, anche attraverso gli studi, e farne diventare un lavoro. Chissà!