
Sfruttare l’energia del sole per produrre energia pulita che illumini le città non è una novità. Quella solare è infatti una delle fonti rinnovabili maggiormente utilizzate grazie anche alle modalità di acquisizione ben rodate. È infatti ormai piuttosto comune imbattersi in abitazioni con i tetti occupati in larga parte da pannelli fotovoltaici. Ma se ti dicessi che ci sono città in cui l’energia del sole viene recuperata direttamente nelle strade e nei marciapiedi?
Di esempi di questo genere di tecnologia ce ne sono diversi e in varie parti del mondo. In Spagna, la prima città ad avere installato pavimentazioni fotovoltaiche è Barcellona, che ha deciso di provare a ridurre quanto più possibile le emissioni in vista del raggiungimento dell’obiettivo carbon neutrality entro il 2050.
Secondo quanto raccontato dal The Guardian, nei mesi scorsi è quindi stata installata nel parco Glòries, in città, una pavimentazione antiscivolo fatta di 50 metri quadrati di pannelli fotovoltaici in grado di raccogliere e generare energia sufficiente per alimentare tre appartamenti (circa 7.560 kWh all’anno) e al tempo stesso risparmiare all’ambiente l’emissione di 2.722 kg di CO2.
Nei prossimi sei mesi la situazione verrà monitorata e valutata attentamente, dal momento che a differenza dei pannelli fotovoltaici installati sui tetti delle case questi devono dimostrare una maggiore resistenza e versatilità alle condizioni esterne. Se tutto andasse bene, potrebbe essere un ottimo modo per illuminare strade, spazi pubblici e ricaricare le colonnine per le auto elettriche.
Implementando tecnologie di questo tipo, le città potrebbero trasformarsi in veri e propri raccoglitori e generatori di energia, almeno per parte dell’energia di cui necessitano, diventando sempre più autonome rispetto ai grandi colossi energetici e avvicinando le fonti di energia pulita ai luoghi che ne usufruiscono, dal momento che adesso le fondi di energia eolica e solare si trovano soprattutto in grandi campi lontani dai centri cittadini. Le installazioni a terra potrebbero aprire diverse nuove possibilità per bilanciare l’apporto energetico di rinnovabili.