
Vicino a Riccione il 22 gennaio si sono verificate alcune esplosioni al termovalorizzatore di Coriano. I feriti sono tre, a causa dell'incidente avvenuto all'interno dell'impianto. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e i Soccorsi che hanno raggiunto la struttura e i tre operai di cui uno, il più grave, riporta delle ustioni. Subito dopo aver appreso dello scoppio dell'impianto, che si trova precisamente a Sant'Andrea in Besanigo, frazione dove si trova il termovalorizzatore di Hera, il sindaco Gianluca Ugolini si è recato sul posto per maggiori accertamenti.
Intanto nel pomeriggio è arrivato l'impianto della società che gestisce il termovalorizzatore: "In merito alle esplosioni verificatesi intorno alle 16.30 di oggi presso il termovalorizzatore di Coriano, Herambiente precisa che l’impianto è in sicurezza.Sono in corso le indagini interne per individuare la tipologia e la provenienza dei rifiuti estranei conferiti all’impianto, che hanno portato alla deflagrazione e al ferimento di tre persone di una ditta esterna addetta alla manutenzione".
Al momento non ci sono aggiornamenti rilevanti da parte di Arpae, che dal pomeriggio del 22 gennaio sta facendo gli accertamenti per capire lo stato dell'impianto e se ci sono livelli elevati di sostanze tossiche.
Solitamente, quando si verifica un incendio, nell'aria a causa della combustione si disperdono sostanze come diossine, ossidi di zolfo, acido cloridrico, acido cianidrico, ossidi di azoto e monossido di carbonio.
Sostanza che possono risultare tossiche sia per l'ambiente che per la tua salute. Per questo motivo, in casi del genere, è sempre meglio tenere chiuse le finestre e non lasciare nulla sui balconi, almeno fino a quando l'Arpa Emilia-Romagna non esaminerà i campioni prelevati dalle colonnine e accerterà che non ci sono particolari motivi per cui preoccuparsi della qualità dell'aria. Quest'ultimo fattore infatti dipende da molte variabili, tra queste ci sono anche la ventosità e la posizione geografica.