
Considerata sacra nelle più antiche civiltà, la verbena è sempre stata usata nelle cerimonie sacre per adornare i templi e le statue delle divinità. Nello specifico i Romani ritenevano che questa pianta fosse sacra alla dea Venere e le attribuivano capacità di stimolare l’eros; così la raccoglievano nella notte di San Giovanni (24 giugno) per preparare infuso propiziatori per gli incontri amorosi.
A partire dal Medioevo questa pianta ha iniziato ad essere associata ad alcuni misteri della religione cristiana e quindi ad essere usata come rimedio per contrastare l’effetto di credute stregonerie. Oggi sappiamo che la verbena ha sicuramente delle proprietà benefiche per l'organismo, dal quelle calmanti a quelle digestive, ma quello che andremo ad approfondire sono i metodi di coltivazione perché la verbena è anche una pianta considerata ornamentale per la bellezza dei suoi fiori.
Appartenente alla famiglia delle Verbenaceae, la verbena è una pianta erbacea che si distingue per il fusto piccolo ed eretto, le foglie ovali e dentate e i fiori dal colore lilla raccolti in spighe. La sua fioritura avviene in estate, principalmente da inizio giugno a fine settembre.
Esistono oltre 250 specie di verbena diffuse soprattutto nelle Americhe e in Europa. La verbena officinalis è sicuramente la più diffusa in Europa allo stato spontaneo ed è molto usata a scopo terapeutico per le sue proprietà officinali. La verbena rigida può essere sia perenne sia annuale a seconda della zona e del clima in cui si sviluppa; la sua fioritura si concentra nel periodo che va da luglio a ottobre e regala fiori dai colori blu e viola raccolti in spighe.
Originaria del Brasile e dell’Uruguay la verbena peruviana fiorisce abbondantemente e si adatta perfettamente alla coltivazione in vasi; i suoi fiori hanno la caratteristica di essere di colore rosso. La verbena canadiensis invece è originaria degli Stati Uniti e i fiori possono variare dal bianco al rosa, dal viola al lilla. Infine, la verbena hastata, o verbena americana, è un’erbacea perenne che fiorisce in estate con spighe di colore viola in grado di attirare molte farfalle.
La verbena è una delle piante più utilizzate in erboristeria. Innanzitutto è considerata una pianta antistress, pertanto le vengono attribuite proprietà calmanti e rilassanti. L’ideale, nel caso si voglia allentare uno stato di agitazione o di ansia, è preparare un decotto o una tisana, o diffonderne l’aroma nell’ambiente.
La verbena può essere utile anche per migliorare la digestione perché sembra che abbia anche proprietà antinfiammatorie e antispasmodiche.
La verbena è una pianta che si presta ad essere coltivata in vaso. L'importante è garantire un'esposizione alla luce naturale, un terreno ricco di sostanze organiche e ben drenato e acqua ogni volta che quest'ultimo appare asciutto.
La verbena ha bisogno di un terreno poroso e ricco di sostanze organiche. Il substrato ideale per coltivare questa pianta dovrebbe essere un mix di terriccio universale e sabbia o, in alternativa, un mix di terriccio e pietra pomice. Assicurati che il terreno sia sempre umido, ma ben drenato perché la verbena soffre i ristagni idrici.
Per favorire la fioritura la pianta della verbena deve essere anche concimata. Utilizza quindi ogni 15 giorni un concime specifico per fiori che dovrà essere diluito nell’acqua che usi abitualmente per innaffiare. Per fertilizzare il terreno puoi utilizzare anche del letame naturale, un'operazione che tuttavia deve essere fatta esclusivamente prima della semina.
La migliore collocazione delle verbena è un luogo soleggiato e riparato dal vento. La verbena tollera poco le temperature basse e, per questo motivo, in inverno andrebbe sempre protetta in un luogo riscaldato o in serra.
Durante il periodo estivo le irrigazioni devono essere più frequenti perché per quanto la verbena non tema la siccità, preferisce comunque ricevere tanta acqua. Quando darle acqua? Basta osservare (e toccare) il terreno: appena noti che è asciutto (mi raccomando non secco!), è arrivato il momento di innaffiare.