
L'aeroporto di Catania è chiuso di nuovo, ma questa volta gli incendi non c'entrano. Nello specifico, fino alle 13 del 14 agosto resteranno chiusi i settori di spazio aereo C1 e B3. Di conseguenza tutti gli arrivi e le partenze previsti per quella fascia oraria sono cancellati.
Questa volta, però, i nuovi disagi per i passeggeri in arrivo e in partenza dall'aeroporto di Catania sono dovuti a una causa del tutto naturale: nel pomeriggio del 13 agosto l'Etna ha ripreso a eruttare, determinando un progressivo aumento dell'attività stromboliana del cratere di Sud Est a partire dalle 18.30 di ieri pomeriggio.
L'eruzione ha generato fontane di lava e un piccolo trabocco lavico sul fianco meridionale del cratere di Sud-Est, che – come spiega l'ultimo comunicato dell'Osservatorio etneo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – nel corso della notte ha prodotto una nube vulcanica che si è dispersa in direzione sud, ovvero verso Catania, producendo una ricaduta di cenere nel settore meridionale del vulcano.
Sempre l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha spiegato che nella notte l'attività di fontana è cessata intorno alle 3.20 della notte, ma che poco dopo sul cratere Sud-Est è stata osservata una debole emissione di cenere.
Per quanto riguarda la situazione sismica, inoltre, l'Osservatorio ha ribadito che dopo il picco raggiunto intorno alle ore 1.20, dalle 2,50 in poi il trend è stato di "rapido decremento" e che poco dopo, a intorno alle 3.30, il tremore vulcanico ha raggiunto "valori confrontabili a quelli pre-eruttivi".
Sta di fatto che la nube di cenere vulcanica generata ha reso necessario chiudere gli spazi aerei interessati. Per questo motivo l'aeroporto di Catania ha raccomando ai passeggeri "di presentarsi in aeroporto solo dopo aver consultato la propria compagnia aerea". Mentre chi volesse avere informazione sui voli cancellati o dirottati può contattare le proprie compagnie aeree o monitorare la situazione sul sito web dell'aeroporto di Catania.
Fatta eccezione per i disagi inevitabili che eventi come questi implicano, la situazione è sotto controllo e i rischi legati a un aumento dell'attività vulcanica sono rientrati.
Inoltre, come rassicura il Comune di Catania, l’Etna, "non è considerato fra i vulcani più pericolosi, in quanto la sua costante attività consente di liberare energia e rende meno probabili fenomeni parossistici eccezionali che potrebbero verificarsi in caso di grandi quantità di energia accumulate".
Ciò non toglie che in casi di attività eruttive, come quella registrata nella notte del 14 agosto, è bene attenersi ad alcune norme comportamentali.
Nello specifico, in caso di nube di ceneri vulcaniche, la Protezione Civile spiega che sebbene la caduta di ceneri vulcaniche, anche per periodi prolungati, non costituisce un grave rischio per la salute, è preferibile evitare la prolungata esposizione alle ceneri più sottili (meno di 10 micron(. Questa potrebbe infatti provocare moderati disturbi all’apparato respiratorio, mentre il contatto con gli occhi può causare congiuntiviti e abrasioni corneali.
Ecco perché è consigliato prendere alcune precauzioni e assumere comportamenti idonei a ridurre l’esposizione, soprattutto per alcune categorie di soggetti, come le persone affette da malattie respiratorie croniche (asma, enfisema), da disturbi cardiocircolatori o le persone anziane e bambini.
Nello specifico, in caso di nube di ceneri vulcaniche è consigliato:
A queste raccomandazioni, adatte a chi si trova temporaneamente nel posto, si aggiungono alcune indicazioni per chi vive invece stabilmente in luoghi soggetti a questi fenomeni: