Fame Zero: la ricetta della Fao per sconfiggere la malnutrizione entro il 2030

In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per combattere la fame nel mondo lancia l’hashtag #Famezero e invita ciascuno di noi a diventare un ingrediente della ricetta per eliminare la malnutrizione entro i prossimi 12 anni.
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Giulia Dallagiovanna 16 Ottobre 2018

Ci sono i dati che mostrano come ogni giorno 800 persone non riescano a procurarsi alcun tipo di cibo, mentre un quarto della popolazione mondiale ne ha troppo. Numeri dietro ai quali si nascondono povertà, guerre e carestie, oppure sprechi alimentari e obesità. Poi ci sono le storie di bambini come Justin David Faundo che assieme ai suoi compagni di classe ha imparato a costruire orti pensili e li ha installati a scuola, nelle Filippine. Oppure di Qui Bislan e i suoi amici che nella Siria devastata dalla guerra hanno fatto nascere un parco giochi commestibile.

Sono esperienze che la Fao (Food and Agriculture Organition) ha raccolto nel fascicoletto Lavoriamo per Fame Zero, destinato ai bambini e ai ragazzi di tutto il mondo. Cancellare la malnutrizione entro il 2030 rimane un obiettivo raggiungibile per l'Organizzazione delle Nazioni Unite, da combattere su due fronti: la denutrizione e la sovralimentazione. In occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, il 16 ottobre, la Fao ti lancia una proposta: diventare un ingrediente di questa ricetta.

Obiettivo Fame Zero

Diffondere una cultura in favore di un'alimentazione sana accessibile a tutti è il secondo dei 17 Oss (Obiettivi di sviluppo sostenbiile) della Fao. Il primo è la lotta contro la povertà. Ed è proprio questa una delle cause maggiori della denutrizione nel mondo. Chi non ha i soldi non può comprare il cibo, tanto in un Paese del Terzo Mondo, quando nel quartiere accanto tuo. Alla Conferenza Regionale della Fao per l'Europa e l'Asia Centrale, che si è tenuta lo scorso 16 maggio, il Direttore generale Graziano da Silva ha sottolineato un trend preoccupante: "Nel 2016 la fame è tornata a crescere nel mondo dopo oltre un decennio di declino e dati preliminari indicano che c'è stato un ulteriore aumento della prevalenza della sottoalimentazione nel 2017″.

I dati del Global Hunger Index mostrano che le situazioni più critiche, come potrai immaginarti, si trovano in Africa centrale e meridionale, in alcune zone del Medio Oriente come Iraq e Afghanistan, India, Cambogia e Filippine. Ma per alcuni stati, come il Burundi o il Sud Sudan, non è stato possibile collezionare dati sufficienti per capire in quale posizione della classifica inserirli. Per quanto riguarda gli altri, proseguendo di questo passo sono almeno 50 i Paesi che si presenteranno all'appuntamento del 2030 senza aver raggiunto l'obiettivo Fame Zero. E' evidente quindi come gli sforzi debbano essere incrementati a partire da subito.

Le cause della malnutrizione

Da dove ha origine la fame nel mondo è abbastanza ovvio. La denutrizione va di pari passo con la povertà, le guerre e i cambiamenti climatici. La maggior parte delle popolazioni malnutrite vive in Paesi devastati dalla guerra. Le battaglie distruggono i campi, le persone abbandonano le case e si ritrovano senza cibo, nuovi conflitti possono nascere proprio per accaparrarsi le poche risorse alimentari disponibili. A questo si aggiunge l'inquinamento e l'aumento delle temperature, che si portano dietro un maggior numero di alluvioni, tempeste tropicali e siccità. Raccolti distrutti, allevamenti senza mangimi e mari spopolati.

Le gambe di un bambino ricoverato in un ospedale in Yemen, dove una guerra civile che prosegue da tre anni sta provocando una vera emergenza umanitaria.

Oppure supermercati con gli scaffali strabordanti di prodotti a basso costo, cibi spazzatura con scarsi valori nutrizionali e un alto apporto di grassi e zuccheri, un'eccessiva quantità di carne disponibile in diverse forme. Quasi 2 miliardi di persone sono in sovrappeso, 600 milioni sono obese e si tratta di numeri in crescita. Così come aumentano anche le malattie e i decessi causati dalla sovralimentazione. Un meccanismo che produce scarti alimentari, abuso di confezioni di plastica e altri materiali non biodegradabili, agricoltura e allevamento intensivi. In altre parole: emissioni di anidride carbonica, che peggiorano i cambiamenti climatici. Un sistema dove perdono tutti.

La ricetta della Fao

Forse non sai che il 16 ottobre è anche l'anniversario della Fao, l'Organizzazione delle Nazioni Unite creata nel 1945 proprio allo scopo di unire tutti i Paesi, oggi 130, nella lotta contro la fame. Gli obiettivi prefissati sono stati fin da subito ambiziosi, ma oggi esiste una scadenza: il 2030. Per eliminare la malnutrizione dalla faccia della Terra, la Fao propone quattro ingredienti:

  1. Sicurezza alimentare: una redistribuzione del cibo in modo equo, affinché nessuno resti a mani vuote.
  2. Alimentazione sana: cibi con u buon apporto di proprietà nutritive accessibili a tutti e promozione di un regime alimentare salutare, responsabile e a basso impatto ambientale. Anche mangiare cibo spazzatura tutti i giorni è un problema di malnutrizione e di inquinamento
  3. Agricoltura sostenibile: rendere la produzione di cibo sostenibile per l'ambiente, che sia nei campi, negli allevamenti o in mare
  4. Combattere la povertà: è il primo obiettivo della Fao, ma è strettamente legato alla malnutrizione perché, come ti dicevo prima, in qualunque parte del mondo servono soldi per avere accesso agli alimenti. La crescita economica deve essere controllata e coinvolgere tutti o rischia di aumentare il divario fra ricchi e poveri.
Anche l’eccesso di cibo è sinonimo di malnutrizione: il consumo di prodotti spazzatura sta provocando un aumento dei casi di obesità e decesso per sovralimentazione

Chi prepara la ricetta

Come avrai capito, Fame Zero non è una campagna di sensibilizzazione, ma un obiettivo che dura nel tempo. La Fao però approfitta della Giornata mondiale dell'alimentazione per ricordare che tutti abbiamo un ruolo da svolgere e lancia l'hashtag #Famezero. Chiede ai leader politici e ai governi di avere più attenzione agli effetti e alla lotta contro i cambiamenti climatici e di tutelare le fasce più deboli. Ma anche il controllo dei mercati affinché i prezzi siano equi anche per i piccoli agricoltori è un passo fondamentale in questa missione.

Tenendo presente che il 90% delle aziende agricole nel mondo è a conduzione familiare, spinge i piccoli produttori a unirsi in cooperative per aumentare la propria voce in capitolo: maggiore accesso alle risorse, massimizzazione dei profitti e sviluppo di strategie comuni in favore dell'ecostenibilità. Ma una volta coltivati gli ortaggi, diventano importanti le aziende del settore privato. Come quelle finanziarie che aiutano le imprese ad accedere a strumenti di supporto economico, o i supermercati che decidono da chi rifornirsi, ma anche le compagnie di telecomunicazione e i mezzi di informazione che permettono agli agricoltori di tenersi aggiornati sulle novità del settore.

Infine, la Fao chiede aiuto ai bambini e ai ragazzi fra i 5 e i 19 anni: disegnando sopra un poster un'idea per raggiungere l'obiettivo Fame Zero si può partecipare al concorso della Giornata mondiale dell'alimentazione. Ma anche tu hai un ruolo fondamentale in questa missione, facendo spesa e consumando il cibo in modo informato e responsabile.