Emergono nuovi dettagli sul caso della cosiddetta famiglia del bosco di Palmoli, in provincia di Chieti. Una relazione dei servizi sociali, riportata dal quotidiano Il Centro e ripresa da Fanpage.it, descrive una situazione definita dagli operatori come caratterizzata da diverse deprivazioni che avrebbero portato all’allontanamento dei tre bambini dai genitori e alla sospensione della potestà genitoriale di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham.
Nel documento si legge che il sonno dei minori risultava turbato dalla presenza, all’interno della stanza, di oggetti di uso comune come l’interruttore della luce e il pulsante dello sciacquone del bagno. Elementi considerati normali in un contesto domestico avrebbero generato paura e disagio nei bambini.
Secondo quanto riportato, anche l’igiene personale è stata giudicata dagli operatori come scarsa e insufficiente.
Un passaggio particolarmente significativo della relazione riguarda il momento della doccia. Gli operatori della casa famiglia di Vasto, dove i bambini sono stati trasferiti, sarebbero riusciti a lavarli solo la sera del secondo giorno e solo con acqua, poiché i minori rifiutavano l’uso del sapone.
Inoltre, uno dei fratelli avrebbe mostrato un forte timore nei confronti del soffione della doccia. Per quanto riguarda il cambio degli abiti, i bambini avrebbero spiegato di indossare gli stessi vestiti per un’intera settimana, cambiandoli solitamente il sabato.
La relazione dei servizi sociali evidenzia anche un disagio nel rapporto con gli altri bambini. Vengono segnalate deprivazioni legate alle attività condivise con i coetanei, che vanno dal semplice gioco fino a momenti strutturati come lo svolgimento dei compiti scolastici.
Tali criticità riguarderebbero non solo l’aspetto abitativo e igienico-sanitario, ma anche quello socioeconomico, educativo e relazionale. Secondo il documento, queste problematiche sarebbero state riconosciute e sottoscritte anche dai genitori, insieme al loro legale.
Nonostante le difficoltà iniziali, i minori avrebbero mostrato in breve tempo segnali di adattamento al nuovo contesto. Gli operatori raccontano che i bambini hanno reagito con gioia e gratitudine alle attenzioni ricevute, dai vestiti puliti e profumati — che annuserebbero spesso — fino alle attività ludiche proposte.
I bambini avrebbero espresso anche il desiderio di restare al caldo, elemento che emerge come significativo nel percorso di inserimento nella struttura.
Nei prossimi giorni, e comunque non oltre il 27 gennaio, la Corte d’Appello dell’Aquila si pronuncerà sul ricorso presentato dalla coppia anglo-australiana per il possibile ricongiungimento con i figli. I legali dei genitori hanno depositato tutta la documentazione necessaria per chiedere una revisione del provvedimento del Tribunale per i minorenni.