Feeling Felt: moda e design incontrano l’economia circolare

Zaini, porta pc e portachiavi realizzati interamente con bottiglie di plastica riciclate in cinque diversi colori, di cui ciascuno rappresenta un animale in estinzione a causa proprio dell’inquinamento da polietilene.
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Sara Del Dot 12 Giugno 2019

Rosso per il polpo, verde per la tartaruga, blu per la balena. Un colore per ogni animale in estinzione per l’inquinamento da plastica. La stessa plastica che Barbara  Gangemi e Francesca Cruanes Rossini hanno deciso di rendere la materia prima dei loro prodotti, in un vero e proprio esempio di economia circolare.

Si chiama Feeling Felt, ed è un progetto di design sostenibile che punta a offrire la possibilità, soprattutto ai giovani, di scegliere un prodotto bello, utile, di moda,  realizzato artigianalmente e con un impatto ambientale minimo.

Nato dalla passione delle due ragazze (a cui in seguito si è aggiunto Riccardo), Feeling Felt ha sede a Milano e produce zaini, custodie per pc e portachiavi partendo direttamente da bottiglie riciclate, raccolte e differenziate che vengono poi trasformate in un tessuto ecologico per offrire un prodotto bello, resistente, made in Italy e amico dell’ambiente. Un bellissimo esempio di seconda vita di cui ci ha parlato la stessa fondatrice, Barbara.

Barbara  Gangemi (a sinistra) e Francesca Cruanes Rossini (a destra)

Barbara, presentami Feeling Felt con una frase

Feeling Felt è un brand di moda e design sostenibile che incoraggia un consumo consapevole della plastica attraverso degli accessori creati con materiali a basso impatto ambientale.

Quali sono questi materiali?

I materiali principali che utilizziamo sono un feltro interamente ottenuto dal riciclo di bottiglie di plastica e una simil pelle riciclabile di origine vegetale prodotta senza l’utilizzo di solventi. La targhetta con il logo che accompagna i prodotti, poi, è realizzata con un filamento di canapa e una bioplastica e poi stampata in 3D.

Facciamo un passo indietro. Com’è nata l’idea di una linea di prodotti di moda sostenibili?

Io ho lavorato per nove anni nell’ambito pubblicitario, ho sempre portato avanti progetti di brand internazionali e contemporaneamente come hobby realizzavo portachiavi e pupazzi cuciti a mano. A un certo punto ho avuto il desiderio di creare qualcosa di mio. Assieme a Francesca, che ora è la nostro CEO, abbiamo pensato di realizzare qualcosa insieme. Abbiamo quindi intrapreso una lunga ricerca per trovare un materiale che fosse a basso impatto ambientale ma anche resistente, bello da vedere e rigorosamente made in Italy. In seguito a noi si è aggiunto anche Riccardo, che lavora sulla parte tecnica. Sicuramente il progetto nasce da una passione per il design e per la ricerca di soluzioni creative. Ma il suo valore aggiunto però è rappresentato dalla voglia di fare la nostra parte nella lotta contro i cambiamenti climatici, che rappresentano un problema sempre più grave. Ognuno nel suo piccolo può fare la differenza, e noi abbiamo scelto di fare la nostra, cercando di sensibilizzare i giovani a essere un po’ più sostenibili nella vita quotidiana, ad esempio attraverso l’acquisto di un accessorio realizzato nel pieno rispetto dell’ambiente. La nostra prima collezione serve proprio a questo. A essere un po’ più sensibili, a scegliere sostenibile. Senza naturalmente lasciare da parte la bellezza.

Qual è il processo di realizzazione dei vostri prodotti?

Per prima cosa abbiamo trovato il nostro attuale fornitore, il lanificio Bigagli di Prato. Da loro recuperiamo il nostro tessuto, un feltro riciclato dalle bottiglie di plastica. Bottiglie di plastica in precedenza raccolte e selezionate da un’azienda certificata, che le sminuzza trasformandole in un filamento. Questo filamento poi, viene intrecciato e pressato dal lanificio che lo trasforma in un tessuto e poi ce lo consegna. A questo punto, dopo averlo acquistato, per la parte produttiva di zaini e custodie ci affidiamo a un’azienda italiana in provincia di Novara, Annozero, che lavora naturalmente in base al prototipo da me realizzato. Per quanto riguarda i portachiavi, invece, li produco io personalmente. Una volta esaurito il ciclo di vita di questi prodotti, noi saremo perfettamente in grado di occuparci anche del suo fine vita. Infatti, ci faremo mandare tutti i vecchi zaini e le vecchie custodie, ne faremo recuperare i materiali e li trasformeremo in un nuovo prodotto.

Feeling Felt è alla sua prima collezione. Qual è la sua particolarità?

La nostra prima collezione è composta da zaini, custodie per i computer e portachiavi. Questi ultimi rappresentano cinque specie che rischiano l’estinzione a causa dell’inquinamento da plastica e coinvolgono anche gli altri prodotti attraverso una suddivisione cromatica in cui ogni colore rappresenta un animale. Ci sono quindi zaino, custodia e portachiavi rossi a rappresentare il polpo, c’è il blu per la balena, il grigio per la foca, un mélange per l’orso polare e il verde per la tartaruga marina.

Siete ancora ai nastri di partenza. Come vi state muovendo per farvi conoscere?

Per lanciare la nostra prima collezione, abbiamo avviato una campagna su Kickstarter, una piattaforma che serve per conoscere e sostenere progetti nuovi. Abbiamo caricato il nostro progetto e scelto una soglia economica da raggiungere entro quaranta giorni. Chiunque vorrà, potrà sostenerci effettuando una donazione libera oppure pre-ordinando uno dei nostri prodotti, che riceverà una volta che la campagna sarà andata in porto. Se così non sarà, dovremo contare esclusivamente sulle nostre forze e ci dedicheremo esclusivamente all’e-commerce.