
Non c'entrano tradizioni o cultura. Il Festival di Yulin è stato inventato nel 2010 dai commercianti di carne di cane per risollevarne i consumi che erano in calo. Da allora, questo evento terrificante si svolge ogni anno, a partire dal 21 giugno, solestizio d'estate, nella regione autonoma cinese del Guangxi Zhuang.
Il termine "festival" non sarebbe proprio il più azzeccato perché di festoso o celebrativo non c'è nulla. Si tratta di una settimana in cui la carne di cane viene consumata in quantità maggiori rispetto al solito perché giungono numerosi turisti per recarsi nei ristoranti e nei mercati. I funzionali locali, una volta sostenitori dell'evento con l'idea che avrebbe favorito l'economia del luogo, hanno preso le distanze dall'iniziativa resisi conto dell'orrore che avveniva per le strade.
L'indignazione nazionale e internazionale è crescente. Cani, ma anche gatti, vengono macellati vivi per le vie della città. Si stima che i 15mila cani uccisi nella prima edizione siano passati a 3mila grazie alla pressione esercitata anche dalla stessa popolazione cinese. A essere oggetto di atroci sofferenze sia animali allevati appositamente ma anche cani e gatti rubati dai giardini domestici, che, stipati poi in gabbie metalliche, sono trasportati per ore o per giorni prima di raggiungere una morte per bastonate.
Sono trenta milioni i cani e gatti che ogni anno in Asia vengono uccisi per il commercio della loro cane che va a soddisfare la richiesta di Paesi come Cina, Vietnam, Cambogia, Indonesia e Corea del Sud. In Cina, nello specifico, il consumo non è molto diffuso: da una recente ricerca, la maggior parte dei cittadini cinesi (il 64%) vuole che il “festival” della carne di cane venga fermato e più della metà (il 51,7%) ritiene che il suo commercio dovrebbe essere completamente vietato.
Aspettiamo solo di darti la notizia della sua completa abolizione.