
Fuoco e fiamme devastano, ancora, gli Stati Uniti. Giganteschi incendi da giorni ormai stanno bruciando boschi dello stato della California ma anche del Nevada e dell’Oregon, con l’inevitabile copione a cui siamo ormai tristemente abituati: centinaia di ettari di verde ridotti in cenere, migliaia di persone sfollate e costrette ad abbandonare le proprie case e purtroppo anche diversi feriti.
La situazione più critica al momento sembra quella in corso nella zona di San Bernardino, dove un incendio ribattezzato “Line Fire” sta letteralmente mangiando chilometri quadrati di boschi spinto dai venti e dalle temperature superiori ai +37°C.
Il governatore sabato scorso ha proclamato lo stato di emergenza nella contea di San Bernardino, annunciando l’arrivo della Guardia nazionale della California per le attività di supporto. Contro il “Line Fire” verranno schierati infatti quattro elicotteri UH-60 Blackhawk per il lancio di acqua, due aerei C-130 con sistemi antincendio aviotrasportati e quattro squadre di 20 persone.
Un dispiego di forze massicce che servirà a tamponare l’avanzata del fuoco che ad oggi ha messo in pericolo anche più di 65mila case ed edifici nella zona della foresta nazionale di San Bernardino. Il dipartimento dello sceriffo della contea ha infatti ordinato l'evacuazione obbligatoria per oltre 4.800 case.
Secondo le prime stime, le fiamme avrebbero bruciato oltre 130 chilometri quadrati di erba e cespugli e avrebbero inondato l’area con una densa nuvola di fumo scuro che espone i risiedente al rischio di intossicazione.
Gli ordini di evacuazione si sono espansi in fretta, arrivando fino alla zona meridionale del lago Big Bear, famosa località sciistica, e all’area di Wrightwood, dove vivono circa 4.500 persone.
I pennacchi di fiamme e fumo hanno riempito terra e cielo anche nella vicina contea di Orange, dove i vigili del fuoco hanno dovuto ricorrere a bulldozer, elicotteri e aerei per controllare un incendio in rapida diffusione nella zona dell’aeroporto.
Partito lunedì, il cosiddetto "Airport Fire" si è rapidamente esteso fino a 8 chilometri quadrati minacciando decine di migliaia di case e altre strutture. A 24 ore di distoma, le fiamme avevano carbonizzato quasi 80 chilometri quadrati e si stavano dirigendo su terreni montuosi verso la vicina contea di Riverside senza alcun contenimento.
Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio sarebbe stato innescato da una scintilla provocata da alcuni macchinari pesanti utilizzati dai dipendenti pubblici e avrebbero poi trovato strada spianata grazie al caldo torrido e al terreno secco a causa delle scarse piogge.
Non finisce qui, purtroppo, perché altri grandi incendi stanno minacciando mote area anche in Idaho, Oregon e Nevada, dove circa 20mila persone sono state costrette a scappare da un incendio insorto fuori dai confini della cittadini di Reno. L’incendio incontrollato che invece è scoppiato a Davis ha bruciato almeno una casa e ne ha minacciate decine di altre.
Secondo quanto raccolto dall’Associate Press, le previsioni meteo per i prossimi giorni prometterebbero un abbassamento delle temperature e, di conseguenza, una speranza concreta per combattere gli immensi incendi di queste ore. Ma è chiaro che serve qualcosa di più di una precisione meteorologica.
Fonti | Governatore California; Associated Press