
A uscire dalle fonti fossili, l’Italia ci prova davvero. E lo fa incentivando la produzione da fonti energetiche rinnovabili. Lo scopo del decreto Fer1, firmato pochi giorni fa dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa e dal ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, è proprio questo. Incentivare l’impiego delle rinnovabili spingendo verso una transizione energetica che, oltre a puntare a una sempre maggiore decarbonizzazione, crei anche migliaia di posti di lavoro.
Gli investimenti stimati dal decreto, che a breve dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sono circa 10 miliardi di euro e, come afferma lo stesso ministro Costa nel suo post su Facebook, “ci saranno incentivi per la produzione di energia sostenibile e rinnovabile, si punta sull’autoconsumo piuttosto che ai grandi impianti, e si incentiva l’eliminazione dell'amianto dai tetti per sostituirlo con il fotovoltaico.” Il provvedimento vuole incentivare infatti la diffusione di impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e a gas di depurazione, puntando a raggiungere i target europei al 2030 definiti nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Più nello specifico, il documento prevede la realizzazione di impianti per una potenza complessiva di circa 8 GW, con un aumento della produzione verde stimata in circa 12 miliardi di kWh.
Un passo ambizioso ma concreto, che potrebbe segnare una svolta nella transizione energetica italiana, purtroppo ancora troppo lenta eppure assolutamente necessaria, che dovrebbe portare le rinnovabili a coprire progressivamente gran parte del fabbisogno energetico nel nostro Paese.