Fiumi in pericolo: in Italia proseguono gli sversamenti illegali che minacciano ambiente e biodiversità

A inizio marzo il torrente Pioverna, in provincia di Lecco, ha cambiato colore assumendo una tinta biancastra al posto delle sue acque trasparenti. Il motivo? Molto probabilmente uno sversamento illegale.
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Sara Del Dot 5 Marzo 2020

Al posto dei flutti azzurri e trasparenti che solitamente contraddistinguono la zona, ecco all’improvviso apparire uno strano liquido biancastro. Le acque del Pioverna, torrente che scorre in provincia di Lecco tagliando in due la Valsassina, si sono all’improvviso colorate di tinte innaturali, vittime di uno sversamento illegale. A segnalarlo Stefano Simonetti, presidente della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee della zona (Fipsas Lecco), che nel pomeriggio di martedì 3 marzo ha denunciato lo stato in cui versava il torrente.

Simonetti ha dichiarato di aver sporto denuncia all’ARPA, alla Provincia, alla Regione e anche in Procura, per spingere a una politica di tolleranza zero nei confronti di questi atti illeciti e dannosissimi per l’ecosistema. A una prima analisi, pare che la sostanza versata nel torrente sia olio chimico usato per la fase di raffreddamento durante lavorazioni meccaniche.

E non va diversamente per altri corsi d’acqua italiani, compresi quelli dell’isola. Anche la Sardegna, infatti, riscontra vari problemi nel controllo e nella protezione dei suoi fiumi. Un esempio è il Temo, che scorre a Sassari e Oristano, da cui si sente regolarmente provenire un forte odore di fogna a causa degli sversamenti illegali di cui è oggetto. Sulla questione è infatti in corso un’indagine della Procura della Repubblica di Oristano, affidata alla Capitaneria di Porto.