Fiumicino: l’albero di Natale addobbato con rifiuti di plastica recuperati dalla spiaggia

L’idea è di Toni Quaranta, gestore del chiosco 40 gradi all’ombra sulla spiaggia di Focene. Un albero addobbato con quanto viene restituito quotidianamente dal mare: bottigliette e contenitori di plastica, scarpe, giocattoli abbandonati. Un messaggio per smuovere le coscienze di tutti e imparare a rispettare l’ecosistema costiero.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Gaia Cortese 11 Dicembre 2019

Scarpe, bottigliette, contenitori di plastica monouso, qualche gioco da spiaggia abbandonato. Sul singolare albero di Natale realizzato sulla spiaggia di Focene, sul litorale laziale, non ci sono palline e luci colorate, ma solo rifiuti.

L'idea è di Toni Quaranta, titolare del chiosco 40 gradi all'ombra e delegato del sindaco di Fiumicino alle politiche di balneazione. Da tempo alle prese con il grave problema dell'erosione che nelle ultime settimane si è accentuato e che mette a rischio le dune tra Focene e Fregene e l’ecosistema costiero, Toni Quaranta ha voluto mandare un messaggio forte e chiaro per richiamare ancora una volta l'attenzione sull’effetto dei cambiamenti climatici e sull’inquinamento causato dalla plastica.

L’albero di Natale addobbato con oggetti e contenitori di plastica monouso è un monito per tutti. Facendo "bella" mostra di sé in spiaggia, l'"albero di plastica" dovrebbe invitare adulti e bambini a farsi qualche domanda, a chiedersi perché siamo arrivati al punto di dover addobbare un albero natalizio con i rifiuti di plastica. La verità è che ne siamo pieni, praticamente sommersi, e manca ancora un comportamento adeguato e consapevole per evitare questa invasione di plastica.

"Più che un albero di Natale lo interpreterei come un sacrificio di plastica al mare. Torniamo alle origini con la speranza che il mare apprezzi il gesto e ci aiuti a trascorrere un inverno meno burrascoso – ha spiegato Toni Quaranta -. Tutto è cominciato un po' per gioco, ma poi in questi giorni sono venuti a darmi una mano amici e residenti di Focene e la creazione dell'albero e il messaggio hanno preso corpo".

"Sono cresciuto qui sul lungomare da 52 anni e dobbiamo ancora subire, dopo le mareggiate e la piena del Tevere, l'invasione delle plastiche sulla nostra costa – aggiunge Quaranta -. Mi piacerebbe che ci fosse un albero del genere in ogni punto del litorale, per dare soprattutto un messaggio e un segnale ai bambini, che sono il nostro futuro, e per rendere più pulita la costa. Non nascondo che sono preoccupato per il futuro e per le nuove generazioni".