Food sharing e il food swapping: la condivisione del cibo per evitare sprechi alimentari

Sono 108 i chili di cibo che vengono gettati nella spazzatura da una singola persona nel corso di un anno. In tutto il mondo, 1,3 tonnellate di cibo vengono sprecate in questo modo. Come consumatore ci sono molti accorgimenti che puoi adottare, ma quando devi riparare a un errore, esistono food sharing e food swapping, ovvero condivisione e baratto.
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Giulia Dallagiovanna 6 Febbraio 2019

Ogni anno getti nella spazzatura 108 chili di alimenti che non hai mangiato. Non bucce e scarti, ma carne, pasta, uova, latticini e così via. I dati sono del Barilla Center for Food and Nutrition, che ha ripreso un’analisi della Fao del 2011 dove si parlava di 1,3 tonnellate di cibo sprecato in tutto il mondo. Va detto che la colpa non è tutta del consumatore, perché si segnalano perdite anche durante le prime fasi che compongono la filiera alimentare, dalla semina alla conservazione. Ma se contro queste ultime non puoi fare nulla, per quanto riguarda i consumi il potere è tutto nelle tue mani. Considera che quando getti una mela nel bidone dell’umido non stai solo buttando via un frutto, ma anche sprecando l’acqua, i fertilizzanti e le risorse del suolo che sono stati necessari per coltivarlo.

Le prime scelte responsabili devi attuarle al momento della spesa. Puoi seguire i consigli che la Coldiretti ha raccolto nel suo decalogo per il consumatore, ad esempio quello di privilegiare la filiera corta e i prodotti a chilometro 0, oppure di comprare porzioni ridotte di alimenti e magari fare compere una volta in più. Ma può capitare che anche dopo esserti impegnato ad acquistare solo quello di cui avevi bisogno, non ti accorgi che più prodotti riportano la stessa data di scadenza o che al momento di partire per le vacanze, il tuo frigorifero è ancora mezzo pieno. E’ a questo punto che puoi optare per il food sharing o per il food swapping. Ovvero, condivisione e baratto.

Il food sharing contro lo spreco alimentare

Se tu non mangi tutte le zucchine che hai comprato, può darsi che il tuo vicino ne abbia proprio bisogno, oppure che persone indigenti si siano rivolte a qualche associazione proprio per ottenere quel cibo che tu stai buttando. La soluzione è, semplicemente, dare a loro le zucchine. Ma come? Nel 2012 in Germania nasceva Foodsharing, un’app che metteva in comunicazione privati cittadini, supermercati e panetterie. Lo scopo era formare una rete di condivisione dei generi alimentari, per non sprecarli. L’idea è stata ripresa nel 2013 dalla piattaforma iFood Share (che ora però non è più possibile reperire in Rete), creata da un’associazione no profit di Caltagirone. Era un canale che metteva in contatto gli iscritti, che si qualificavano come donatori e beneficiari, che abitavano in zone vicine. Il donatore scriveva il cibo che metteva a disposizione e il beneficiario segnalava di averne bisogno.

Il modello ha così preso piede anche in Italia e nel 2014 a Bologna è arrivato S-cambia cibo, che mette in contatto soprattutto privati cittadini, ma anche aziende e associazioni. In questo modo, avanzi di pranzi e cene con amici non dovranno per forza essere gettati nell’immondizia.

Esiste infine la app per vicini di casa, Nextdoor, che mette in relazione persone che abitano vicino e che quindi ti permette anche di condividere i prodotti del tuo frigorifero.

Il foodswapping contro lo spreco alimentare

Se il food sharing è gratis, il food swapping prevede uno scambio. Lo puoi usare ad esempio per quella volta in cui ti accorgi di aver comprato un alimento a cui sei allergico, o quando hai messo per errore un prodotto che non ti è mai piaciuto nel tuo carrello. Lo facciamo tutti e quindi ti sarà facile trovare qualcun altro che vuole liberarsi di una parte della sua spesa. Con questo scopo è nata la mappa interattiva di  Food Swap Network, iniziativa presente in molti Paesi fra cui Belgio e Stati Uniti, attraverso cui puoi conoscere i punti di baratto più vicino e partecipare agli incontri per lo scambio. Se invece ti piace cucinare, ma le porzioni che prepari basterebbero per tutto il palazzo, puoi iscriverti a Casserole Club, piattaforma britannica di scambio fra ricette fatte in casa.

Al di là di applicazioni e siti, nessuno ti vieta di proporre la creazione di un sistema di scambio e regalo alla prossima riunione di condominio. Si può coinvolgere il palazzo o, perché no, l’intera via.